La rivoluzione paga

Il Tempo (F.Biafora) – Dopo un avvio stentato nelle prima partite post-lockdown, Fonseca ad inizio luglio ha deciso di abbandonare il 4-2-3-1 e passare al 3-4-2-1, modulo provato a lungo negli allenamenti prima della ripresa del campionato. Questo schieramento ha fornito le giuste risposte e ora si può dire che rappresenta la base dell’idea di gioco dell’allenatore. L’esordio non è stato vincente col ko di Napoli, ma è l’unica sconfitta rimediata dalla Roma in campionato. Nelle altre 14 partite disputate le vittorie sono state 10. Poi ci sono 5 pareggi arrivati anche con Inter, Juventus e Milan. Il guizzo tattico è stato vincente e ora la squadra è chiamata a fare il salto di qualità, soprattutto per quanto riguarda la percentuale realizzativa davanti alla porta. Dopo il calciomercato il gruppo si è ricompattato affidandosi in particolare al terzetto offensivo formato da Dzeko, Pedro e Mkhitaryan. I tre sono capaci di cambiare le gare da soli e sembrano intendersi anche bene. E’ però tutta la squadra ad aver trovato costanza di rendimento, con tutti i reparti coinvolti nella striscia di imbattibilità. In porta Mirante ha scavalcato Pau Lopez e dà grande sicurezza alla difesa che ha ritrovato anche Smalling. Chiavi del centrocampo a Veretout e Pellegrini. Un altro dei punti fermi è Spinazzola da cui passano numerose azioni della manovra romanista. Ora si sta cercando di recuperare al 100% anche Karsdorp, al momento avanti a Peres nelle gerarchie.

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