La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – «Non doveva andare così. Ma non sarà certo un infortunio a fermarmi, tornerò a sognare ad occhi aperti. La battaglia inizia ora». È il succo del lungo post con cui Luca Pellegrini ha commentato la rottura del legamento crociato anteriore sinistro subita venerdì pomeriggio, nell’amichevole con i cechi dello Slovacko. Il giovane terzino sinistro della Roma (classe ‘99) si ferma proprio mentre Di Francesco voleva testarlo negli Usa, contro avversari di livello come Psg, Tottenham e Juventus. Operato ieri a Villa Stuart dal professor Pier Paolo Mariani, verrà dimesso entro martedì per poi iniziare il solito protocollo che inizia con la fisioterapia e si conclude con la speranza di tornare in campo dopo 4/4,5 mesi.
LA SFILZA – Il record di sfortuna, però, non lo ha vinto solo Pellegrini, ma un po’ tutta la Roma. Da quando c’è la proprietà americana questo è l’undicesimo crociato che si rompe: due volte Strootman e due Florenzi, poi Rüdiger, Capradossi, Ponce, Nura, Mario Rui, Emerson e lo stesso Pellegrini. Di questi 11, tranne Strootman, gli infortuni sono arrivati tutti nel corso temporale degli ultimi due anni e qualcuno (anche un po’ malignamente) fa notare che la loro frequenza si è impennata vertiginosamente proprio da quando nella Roma sono arrivati Darcy Norman ed Ed Lippie, gli uomini scelti da Pallotta per curare la preparazione atletica. In attesa di riscontri effettivi, è solo una brutta coincidenza. Sperando davvero che le rotture siano finite qui.