Corriere della Sera (S. Agresti) – Il caso Salernitana rischia di creare un contenzioso dalle conseguenze imprevedibili tra Lotito e la Federazione. Al centro del contrasto, il trust indicato dal presidente della Lazio per cedere il club campano. La scelta è stata comunicata via pec alla Figc venerdì sera, ma quando Gravina e i suoi collaboratori sono andati a leggere le carte hanno evidenziato evidenti discrepanze rispetto a quanto avevano raccomandato.
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Ci sarà un esame più approfondito da parte della Federcalcio, poi arriverà la risposta. È più probabile che si debba aprire un tavolo per dirimere diverse questioni. La Figc è rimasta stupita dal fatto che i trustee siano due, così come due sono i guardiani, deputati a verificare che il trust prosegue gli obiettivi giallorossi. La sensazione è che si sia voluta riproporre la separazione tra i due proprietari della Salernitana: il figlio di Lotito, Enrico, e il cognato, Mezzaroma.
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Ci sono dubbi anche sulla durata del trust: secondo Gravina deve essere di sei mesi, invece si aggiunti 45 giorni. Lotito, da parte sua, è convinto di aver agito con la massima trasparenza. Rivendica, ad esempio, l’autorevolezza dei personaggi coinvolti: un guardiano è il generale Vincenzo Coppola, con una lunga carriera nei Carabinieri, e il nuovo a.d. della Salernitana, Ugo Marchetti, è stato consigliere della Corte dei Conti.