Walter Sabatini, colui che portò Radja Nainggolan alla Roma , ha commentato così la notizia del su arresto in un’intervista a La Repubblica:

Ha letto dell’indagine in cui è coinvolto Nainggolan?
“Non credo possa aver fatto qualcosa che meriti la galera. È un uomo che non può andare neanche in commissariato, altro che carcere. È un ragazzo buono, di una bontà generosa e qualche volta questa generosità lo porta a fare cose ingenue. Però stiamo parlando di un ragazzo sano, un po’ frivolo magari”.

Qual è la cosa per cui l’ha fatta arrabbiare di più?
“Credo di avergli dovuto rivolgere tutto lo scibile degli insulti. Ma sempre senza speranza: io lo rimproveravo, lui faceva il viso dispiaciuto e il giorno dopo rifaceva le stesse cose. Se ti può dire qualche bugia te la dice e nessuno è mai riuscito a mettergli un freno. Ma da qui a essere un delinquente ce ne passa”. 

Ci sono stati casi più gravi, finché lei è stato il suo direttore?
“Mai, con lui non sono mai dovuto intervenire per cose davvero gravi. Le sue marachelle erano fare bisboccia con gli amici, magari tornare tardi a casa la notte. Ma poi in campo dava tutto, non ha mai saltato una partita”. 

Quando lo ha sentito l’ultima volta?
“L’ho visto due mesi fa: con mio figlio Santiago ha un rapporto molto amichevole e ha fatto con lui una trasmissione per un podcast: è stato qui a casa più di un’ora”. 

Foto: [Alessandro Sabattini] via [Getty Image]