La Repubblica (M. Juric) – Dopo sole tre settimane dal suo arrivo, è arrivato il benservito per l’uomo che avrebbe dovuto allenare la mente dei calciatori giallorossi. Non c’è stato il tempo. Neanche di avere a disposizione un ufficio personale dentro Trigoria. “Grazie ma non ci serve”, il diktat espresso da Ranieri ai Friedkin. Detto, fatto.
E così Coates verrà ricordato solamente per una foto: paonazzo in volto, che assiste inerme in panchina alla sconfitta della Roma contro il Bologna. La prima mossa da dirigente di Sir Claudio ha spiazzato Mark Sertori, head of performance del club giallorosso. Era stato lui a sponsorizzare il suo amico agli americani. Secondo l’ex City, Coates avrebbe aiutato i calciatori a migliorare il mindset.
Ma Ranieri lo ha fatto fuori. Fin dal suo arrivo a Trigoria, quando ha vietato allo psicologo la presenza durante gli allenamenti e a bordo campo nella trasferta di Napoli. Con buona pace di Sertori, capo del dipartimento di Sport Science che solo pochi giorni fa aveva dichiarato: “Tutto ciò che riguarda la performance è in carico a me”. Ma la prima direttiva del nuovo “senior manager” è stata subito recepita dai Friedkin. Facciamo da soli, siamo qui per questo. Il senso del discorso di Ranieri, ripetuto anche pubblicamente dal giorno del suo arrivo.