Il Messaggero (U. Trani) – Nessun ribaltone: la classifica della serie A non cambia. La Corte Sportiva d’Appello Nazionale conferma quanto deciso dal giudice sportivo: De Laurentiis e Friedkin, dunque, trattati allo stesso modo. Sconfitta a tavolino per entrambi, all’Allianz contro la Juve il 4 ottobre e al Bentegodi contro il Verona il 19 settembre. Il Napoli non riesce a farsi togliere neanche il punto di penalizzazione per la mancata presenza a Torino, la Roma non incassa nemmeno la richiesta del parere della Corte di Giustizia Federale per modificare la norma in cui l’errore è equiparato al dolo. Così restano a quota 14 punti (3° posto). Il ko a tavolino (3-0) è il risultato di Verona-Roma, partita finita in parità (0-0) sul campo. Respinto il ricorso del club giallorosso che ha comunque diviso i giudici, costretti a votare per arrivare alla fumata bianca: 4-3 di misura per chiudere la questione. Che per i Friedkin non dovrebbe, però, non finire qui. L’intenzione è di andare al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni: mossa più politica che giuridica. La bocciatura della corte, leggendo il dispositivo, è stata quella più o meno annunciata: Diawara, fuori dalla lista di gara, non avrebbe dovuto partecipare al match. Norma chiusa, dunque: chi sbaglia, paga. Senza badare alla differenza (enorme in questo caso) tra l’errore e il dolo. E addirittura “irrilevante” ascoltare il team manager Gianluca Gombar che, coinvolto in prima persona nella gaffe da dilettante allo sbaraglio, avrebbe dovuto riferire sul colloquio con il delegato della Lega calcio, vago e impreciso nel chiarimento sull’alert ricevuto dalla Roma. In più l’errore porta fuori strada l’avversario al momento di preparare la gara (i media, però, esistono e da giorni annunciavano la presenza di Diawara…): “L’inserimento nella lista dei giocatori costituisce elemento essenziale per fare conoscere alle altre consorelle partecipanti i giocatori contro i quali si misureranno, nel rispetto dei principi di lealtà sportiva e, soprattutto, delle regole alle quali tutti devono uniformarsi”. Eppure Diawara, con 4 slot liberi, avrebbe potuto giocare al Bentegodi. Errore sì, ammesso dal club giallorosso, inganno no. Ecco perché il ceo Fienga fa bene a contesta il dispositivo e annuncia che la Roma è pronta alla nuova battaglia.