Corriere dello Sport (R. Maida) – La domanda lo ha sorpreso, perché tra i tanti temi di Argentina-Polonia non avrebbe immaginato che un giornalista potesse interessarsi alla posizione di Paulo Dybala. Perché non gioca? O meglio, perché finora non ha giocato neanche un minuto?
Lionel Scaloni è stato glaciale: “Decisione tecnica“. Incalzato sulle condizioni e sullo stato d’animo del giocatore, ha poi aggiunto: “Paulo sta bene, lavora con noi e ci dà il massimo supporto. Chiaramente vorrebbe più spazio, come altri giocatori dell’Argentina. Finora ho fatto altre scelte. Ma magari in futuro anche Dybala avrà la sua occasione“.
Francamente è sembrata una bocciatura. Che però racconta anche un lato positivo: Dybala ha faticato tanto per recuperare per il Mondiale e ce l’ha fatta, non ha più problemi fisici. Se proprio non dovesse diventare un protagonista del torneo, alla Roma e a Mourinho non dispiacerebbe affatto. Riaverlo al cento per cento, dopo la pausa del campionato, è un presupposto fondamentale per la rincorsa a un posto Champions e per un’ambiziosa partecipazione alle coppe.
Certo qualcosa di strano nella sua gestione in Nazionale c’è: anche contro l’Arabia Saudita, pur avendo una sostituzione disponibile e la necessità di raggiungere almeno il pareggio, Dybala è rimasto seduto in panchina fino alla fine. Fin qui Scaloni ha utilizzato 16 titolari differenti, cambiando cinque uomini tra la prima e la seconda formazione, e 17 in totale. Ma mai Paulo. Nelle gerarchie viene dietro a molti, quasi tutti gli attaccanti della Seleccion.
Si tratta di questioni tattiche: con Messi si pesterebbero i piedi, secondo Scaloni. In realtà Dybala potrebbe benissimo occupare la posizione di Angel Di Maria, che però è un fedelissimo del ct e un senatore del gruppo. La sua speranza è che qualcosa cambi in fretta, magari grazie a una scintilla improvvisa. Altrimenti Paulo, che non gioca nell’Argentina da giugno, dovrà aspettare il nuovo corso per riprendersi un po’ di spazio. Lo potrà aiutare proprio la Roma.