Due posti per tre, il diabolico sprint Champions

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La Repubblica (M. Pinci) – La situazione è talmente ingarbugliata che la Lazio potrebbe vincere il derby con la Roma eppure chiudere comunque quarta dietro al Napoli. Centottanta minuti, ottantuno possibili combinazioni di risultati: la corsa alla Champions League, ultimo verdetto di un campionato già sostanzialmente consegnato alla storia, è tutta qui. Ma tutta completamente da scrivere. Che ballino i 50 milioni garantiti — più o meno — a chi arriva a giocare la coppa più desiderata è motivo sufficiente per rendere avvincente la corsa a tre: Roma 67 punti, Lazio 66, Napoli 63, questa la griglia di partenza, ma se sarà volata o staffetta lo diranno soltanto le ultime due giornate. La Roma può chiudere i giochi, almeno per la piazza d’onore, già lunedì: battendo la Lazio si prenderebbe aritmeticamente il secondo posto a prescindere dal risultato del Napoli contro la Juventus. Ma a Trigoria sanno che è sufficiente fare 4 punti, pareggiando per poi vincere l’ultima in casa contro il Palermo. Dalla zona Champions Garcia resta fuori solo se le perde entrambe e il Napoli fa almeno 4 punti oppure facendone uno con il Palermo e la squadra di Benitez fa l’en plein.

Quella degli azzurri è la missione più difficile. Certo, 6 punti contro la Juventus a Torino e nello scontro finale con la Lazio al San Paolo garantiscono il podio,e se la Roma non vincesse nemmeno una delle due gare sarebbe addirittura secondo. Inutile dire che, al contrario, se perdesse a Torino e la Lazio vincesse il derby, la gara del San Paolo diventerebbe una passerella inutile. La Lazio è almeno sulla carta la più in forma, ma anche l’unica costretta a scontrarsi con entrambe le concorrenti dirette: alla Roma ha rimontato 11 punti, battendola la scavalcherebbe per poi giocarsi tutto in casa del Napoli, sapendo di potersi accontentare di un pari per finire almeno terza. Già, perché pur battendo i giallorossi Klose e soci non avrebbero ancora la certezza di finire sul podio. E se Pioli e Benitez arrivassero a pari punti (con una “x” nell’ultimo match al San Paolo)? Lo scontro diretto premierebbe gli azzurri, grazie allo 0-1 dell’andata. Discorso analogo in caso di arrivo a pari punti con la Roma. A 180 minuti dal gong, tutti sono ancora padroni del proprio destino.

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