Rudi Garcia è sempre e comunque in bilico. Anche per questo mentre tutti lo cercavano a Parigi l’allenatore era invece a Roma, protetto nel feudo di Trigoria: per lavorare, giurano i presenti. Di certo sa che nonostante le smentite di rito a Londra lo staff dirigenziale comandato dal presidente Pallotta discute (anche) del suo futuro. In Italia dovrebbe essere arrivato anche il suo agente, Pascal Boisseau: il segno che qualsiasi scenario è ancora aperto. Le prossime ore serviranno a cercare un punto d’incontro tra la società giallorossa e l’allenatore, sempre meno al centro del villaggio romanista, tra licenziamenti di figure vicine a lui (il preparatore Rongoni su tutti) e l’ingresso di professionalità scelte dal club senza nemmeno consultare la guida tecnica: il nuovo preparatore Darcy Norman e il team manager Manolo Zubiria.
La nuova posizione del club non piace al tecnico che sperava di essere considerato di più in ambito decisionale. Insomma, le divergenze tra Pallotta e Garcia sono concrete. Sanabili, secondo l’enclave romanista. Eppure non si placano le voci sui sondaggi del club giallorosso con altri allenatori: la presenza di Emery a Londra, ad esempio, ha contribuito a far circolare con insistenza la voce di un contatto tra l’allenatore del Siviglia e il ds Sabatini.
Intanto, tutto intorno a Garcia cadono i petali della rosa tecnica: via il team manager Scaglia, via alcuni collaboratori – Andreazzoli, che ha anche allenato la squadra, ha scelto di andare via, dovrebbe seguirlo il preparatore Chinnici – via l’intero staff medico e via soprattutto il preparatore Rongoni scelto dall’allenatore francese. E anche Gervinho, il suo fedelissimo in campo, è vicino all’addio: l’agente tratta con l’Al Jazira, che garantirebbe 5 milioni all’anno a lui e soprattutto altri 14 alla Roma. In ogni caso i dirigenti romanisti saranno venerdì nella capitale: possibile prima di sera un incontro con Garcia. Chiarificatore o meno, è presto per dirlo.
repubblica.it – M.Pinci