Umberto Gandini, amministratore delegato della Roma, ha parlato ai microfoni del sito ufficiale del club. Queste le sue parole per fare un bilancio di questa prima metà della stagione:
“Il club sta facendo il suo. Il suo compito è quello di essere il più possibile competitivo nello scenario italiano ed europeo. Io posso solo lodare il lavoro svolto da Spalletti e dallo staff e dai giocatori, che stanno dimostrando di capire bene il loro compito e l’opportunità che hanno nelle loro mani, stanno dando una grande prova di maturità in questa stagione. Penso che ci sia un ottimo gruppo di giocatori, insieme a Totti e De Rossi. Abbiamo calciatori importanti come Nainggolan e Manolas, assieme ai arrivati Fazio e Perotti che provengono da esperienze diverse ma che capiscono benissimo cosa voglia dire giocare per la Roma. Tutti stanno lavorando molto intensamente per creare una squadra molto unita, una squadra che capisce il proprio compito: essere competitivi fino alla fine. Siamo seriamente in corsa per lo Scudetto e sono sicuro che ce la giocheremo fino alla fine. Abbiamo una rosa molto equilibrata anche se in un mondo perfetto potremmo avere un paio di centrocampisti in più. Le caratteristiche dei nostri giocatori permettono loro di giocare in ruoli diversi. Nella pallavolo li chiamerebbero “giocatori universali”, che possono stare in tre o quattro posizioni diverse. Spalletti è sempre stato bravo al riguardo: dal punto di vista tattico legge le partite molto bene e sa esattamente come schierare la sua squadra. Un aspetto molto importante visto in tempi recenti nelle partite contro la Lazio e il Milan è che la squadra ha dovuto far fronte all’assenza di giocatori importanti: Salah, Bruno Peres, Florenzi. Il sistema attuale e il posizionamento dei giocatori che sono riusciti a seguire il copione dell’allenatore ci permettono di studiare e controllare la partita in un certo modo nel primo tempo e di avere l’istinto del killer nella ripresa, in cui infatti abbiamo vinto entrambe le partite. È un punto molto importante e dimostra che l’allenatore ha un piano ben definito ed è anche in grado di leggere gli sviluppi della partita e adattare la nostra strategia ai fattori variabili del campo“.