Bruno Conti ha visitato ieri la mostra Roma Ti Amo a Testaccio. Attesi nel pomeriggio di domani anche i giocatori giallorossi Benatia, Pjanic e Castan. Il dirigente della Roma nell’occasione ha rilasciato queste dichiarazioni a RomaChannel: “Più legato al numero 7 o al numero 11? Il 7 è il mio numero, l’11 l’ho indossato sporadicamente. Un ricordo particolare di Liedholm? E’ stata la mia vita. Mi ha riportato a Roma per vincere lo scudetto. Mi ha insegnato tutto sotto l’aspetto calcistico e umano. Qual è il cimelio che manca in queste bacheche? Avrei preferito ci fosse la Coppa dei Campioni – risponde Conti a proposito dell’esposizione dedicata al club giallorosso, allestita alla Factory Pelanda – , quello che è mancato in quegli anni bellissimi. E’ mancata a me, ma soprattutto ai nostri tifosi. Ma entrare qui dentro è emozionante, è bello ripercorrere la storia. In questa mostra ci sono ricordi bellissimi. E’ emozionante, per chi è cresciuto nella Roma lo è di più”.
Conti, interpellato sul momento attuale dei giallorossi, individua quelli che secondo lui sono i punti in comune con la sua Roma, che vinse lo scudetto nella stagione ’82-’83: “La programmazione, frutto del lavoro, della serietà e della competenza. Vorrei fare complimenti a Sabatini, è una persona competente che ha il merito di aver costruito questa squadra. L’importante è avere una società alle spalle che ti permette di fare questo lavoro, come è successo nel mio caso con il settore giovanile. E sottolineo la bravura di questo grande tecnico, che si è inserito benissimo. È di buon auspicio anche per il futuro”.
“La cosa importante è il gruppo, alla fine vince sempre il gruppo e questo grande timoniere che è Garcia – conclude Conti – Faccio un in bocca al lupo a Strootman, la sua voglia di rientrare in campo domenica scorsa è una dimostrazione di professionalità. Avere giocatori di carattere come lui è un auspicio per il futuro. Lunga vita a questa Roma, ci siamo e ci saremo sempre”.