Intervistato alla presentazione ufficiale della Fondazione Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea-E.T.S. di Roma, Bruno Conti ha parlato di diverse tematiche, dalla finale di Champions, all’Italia di Spalletti. Queste le sue parole: 

I rigori di Roma-Liverpool?
“Volete dire quello che ho sbagliato io? Falcao è un grande leader, lui già prima della finale di Coppa dei Campioni con il Liverpool aveva tirato dei calci di rigore. In un momento delicato dove mancavano Pruzzo, Maldera e i rigoristi veri, un leader come lui poteva non tirarsi indietro, perché lo abbiamo sbagliato io e Graziani. Al di là delle polemiche Paulo è stato un grande, ci ha fatto vincere lo scudetto, insieme a tutto il gruppo. Ma se la domanda è quella, sì poteva tirarlo, io non mi sarei tirato indietro”.

Quale giocatore attuale ti somiglia nello stile di gioco?
“Oggi mi sto preoccupando. Nel senso che, da responsabile di un settore giovanile, il calcio si sta stravolgendo, si sta pensando troppo agli algoritmi, alla psicologia o un insieme di cose e si predilige più il fisico che la tecnica. Per cui dico che bisogna ricominciare a riscoprire i nostri vivai e insegnare a questi ragazzi la tecnica fondamentale perché parliamo di calcio e non di fisico. Oggi vediamo giocare le squadre Primavera che sono un trampolino di lancio per la prima squadra che hanno grandi difficoltà e c’è un livello bassissimo. Per cui bisogna ricominciare a riscoprire i vivai”.

L’Italia di Spalletti?
“Sono fiducioso. Sono convinto che Spalletti farà un grande lavoro. A fare il selezionatore è bravissimo perché insegna calcio”.