Smalling non firma: Roma in ansia

Corriere dello Sport (R.Maida) – Cinque giorni di pausa, cinque giorni di riflessioni. Ieri José Mourinho ha ordinato il liberi tutti alla squadra, dando appuntamento ai giocatori per martedì prossimo a Trigoria. E così Chris Smalling, che non era tra i 14 nazionali della Roma, ha potuto approfittarne per prendersi una breve vacanza durante la quale si confronterà con la famiglia e con il procuratore sul futuro. Domenica 2 aprile intanto festeggerà le cento presenze in Serie A come unico titolare disponibile in difesa: contro la Sampdoria infatti sarà emergenza totale.

La situazione è abbastanza chiara: il contratto è in scadenza e può essere rinnovato per una stagione unilateralmente da Smalling alle stesse cifre attuali (parliamo di quasi 4 milioni compresi i bonus facili). Ma da quanto ormai Tiago Pinto ha compreso, questo diritto non sarà esercitato. Semplicemente perché Smalling ha chiesto di negoziare un nuovo accordo per firmare. E la Roma in parte è disposta ad assecondarne le pretese. Parliamone Chris: strutturiamo insieme un contratto fino al 2025, dunque di due anni, che ti accompagnerà fino ai 36 anni di età, mese più meno meno, con un lieve ritocco di stipendio.

Tiago Pinto è scottato dal caso Mkhitaryan, che lo scorso anno dal punto di vista formale e sostanziale era nella stessa situazione di Smalling. A parole sembrava disposto a rimanere alla Roma ma quando ha ricevuto la proposta dell’Inter, che gli dava più soldi e la vetrina della Champions League, ha salutato la squadra all’indomani della finale di Tirana. Spiazzando lo stesso Tiago Pinto che pochi giorni prima aveva garantito, in una delle sue interviste memorabili, di sapere «al 100 per cento che è una bugia che Mkhitaryan stia parlando con l’Inter». La perdita tecnica, che ha fatto arrabbiare molto Mourinho, è sotto gli occhi di tutti. Non c’è nella Roma di adesso un calciatore capace di cambiare passo e qualità a centrocampo. Beh, Smalling potrebbe essere addirittura più importante per ciò che rappresenta in termini di leadership in difesa. Ritrovata una buona condizione fisica, e un’affidabilità che nei primi anni romanisti non aveva mai raggiunto, è uno dei calciatori meno sostituibili dell’intero organico. Se dovesse lasciare la Roma a parametro zero obbligherebbe i Friedkin ad aprire il portafoglio per investire su un altro difensore. E’ una ragione sufficiente per non perderne il controllo anche se Tiago Pinto, ovviamente, è obbligato a tenere d’occhio il monte stipendi: non è su gente come Smalling che devi risparmiare.

Smalling ha detto anche pubblicamente di voler rimanere. Ed è sincero. Dopo aver abbandonato a malincuore il Manchester United e la Premier League, ha messo radici nella sua villa sull’Appia Antica e si è integrato a meraviglia nella città. Ma da professionista sceglierà la soluzione più conveniente, dal momento che firmerà l’ultimo contratto della carriera. E’ lo stesso dubbio che ha un altro grande calciatore della Roma, Nemanja Matic, che potrebbe rinnovare in automatico il suo accordo annuale ma vuole prima capire i programmi della Roma e, soprattutto, di Mourinho. L’eventuale qualificazione in Champions League può essere un motivo in più per continuare ma non è un elemento decisivo. Ciò che i calciatori importanti vogliono capire – in cima alla lista c’è Dybala, che ha una clausola rescissoria – è se esistano ancora le basi finanziarie e aziendali per un rilancio. Quando saranno più chiare le intenzioni di Mourinho, a cascata si risolveranno anche le incertezze dentro alla squadra.

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