Julio Sergio: “Lo scudetto, sogno che brucia ancora”

Corriere della Sera (G. Piacentini)Julio Sergio Bertagnoli vive a San Paolo, in Brasile, ma ha sempre nel cuore Roma e l’Italia. In un’intervista ha dimostrato infatti di seguire ancora le vicende giallorosse, non dimenticandosi ovviamente di quelle passate e con uno sguardo a quelle future, non chiudendo a un ritorno a Trigoria. Queste le sue parole:

È quasi entrato nella storia: nel 2010 con Claudio Ranieri in panchina.

È stata la delusione più grande della mia carriera, uno scudetto svanito per 45 minuti sbagliati, contro la Sampdoria. L’Inter era un’avversaria enorme e infatti vinse il triplete.

Cosa pensa di Pau Lopez?

Ha una storia, non è stata una scelta improvvisata. A Roma è complicato per i portieri, le cose cambiano velocemente, ha qualità, deve imparare la tecnica del calcio italiano.

Nella Roma ha conosciuto molti allenatori. Con chi si è trovato meglio?

Ranieri era un gentleman, Spalletti aveva le sue idee, Luis Enrique l’ho avuto pochi giorni, con Garcia ho avuto un rapporto sincero. Mi ha detto: “Non ti posso far giocare perché è una scelta della società”. Ho apprezzato anche Montella: mi ha detto che preferiva Doni e io l’ho accettato.

Fonseca le piace?

Ha già vinto e non è semplice farlo in Europa. Quando si inizia un lavoro in una nuova squadra non è mai semplice, anche Alex Ferguson a Manchester non ha vinto subito. Il prossimo anno andrà meglio.

Se la chiamasse la Roma?

Rispondo come farebbero i miei amici romani: magari.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti