Menez: “A Roma tre anni di passione. Totti, un fratello maggiore”

La Gazzetta dello Sport (F. Pietrella) – Da giovane promessa arrivata alla Roma dal Monaco a 21 anni, ad esterno d’attacco nel Paris FC, in Ligue 2. Questa la parabola discendente di Jeremy Menez, calciatore dal talento cristallino, che però non è mai riuscito a far fruttare al massimo. Il francese classe 1987 si è raccontato in un’intervista, ritornando sulle parentesi in Italia, con Roma e Milan, e non solo. Di seguito, uno stralcio delle sue dichiarazioni:

A 16 anni disse “no” allo United.

Ferguson mi voleva, così andai in Inghilterra per vedere le strutture. Era tutto fantastico, ma non me la sentivo di lasciare la Francia. Ero troppo giovane. Ma non mi sono pentito. Ero sicuro che il top club sarebbe arrivato. Non avevo paura. Infatti, dopo il Monaco, sono passato alla Roma nel 2008. E ci sono stato benissimo.

Ci racconti il rapporto con Spalletti e Ranieri.

Luciano era una bella persona. A volte mi sgridava, voleva farmi crescere. Sia lui che Ranieri sono stati due secondi padri. Mi guardavano con un occhio di riguardo. Nel 2010, poi, sfiorammo lo scudetto, non capisco ancora il perché di quella sconfitta con la Samp. A Roma non ho vinto niente, ma ho vissuto tra anni pieni di passione. Con grandi compagni, primo fra tutti Totti, un fratello maggiore. In campo ci intendevamo a occhi chiusi. I primi mesi ho vissuto a casa dei suoi genitori, come aveva fatto anche Cassano anni prima. Persone fantastiche, come De Rossi. Giocavamo a carte durante i ritiri e stavamo sempre insieme.

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