La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini)Il cinque non sarà il numero perfetto, ma chiudere la giornata al 5° posto in classifica, con affaccio sulla zona Champions distante solo tre punti, rende speciale la domenica della Roma, brava a scavalcare d’un colpo Atalanta e Fiorentina e a superare i 4500 gol in Serie A (4501 per la precisione), dietro solo a Juventus, Inter e Milan.

L’ostacolo Udinese, reduce da una striscia di cinque pari e una vittoria in campionato, poteva preoccupare, ma alla fine la qualità – anche della panchina – fa la differenza, sia pure come sempre nel finale, quando la carica “da bandito del calcio” dello Special One (suo il copyright) sa mettere qualcosa in più nella testa dei suoi. Quanto basta perché finisca con un 3-1 santificato dalle reti di Mancini, Thauvin, Dybala ed El Shaarawy, con la Joya che mette il dito sul naso invitando al silenzio (“c’è gente che parla troppo“, spiegherà alla fine), mentre tutto l’Olimpico – come facevano i tifosi dell’Inter – cominciano a cantare “José Mourinho la-la-la-la“. Un messaggio in chiave rinnovo per i Friedkin, che per ora non raccolgono.