Mancini e Theo, i meno amati dagli avversari

La Gazzetta dello Sport (L. Bianchin e A. Pugliese) – Chiedete ai tifosi delle avversarie qual è il giocatore della Roma che meno sopportano. Probabile Mancini (stra)vinca il sondaggio. Fate la stessa domanda a chi guarda la sua squadra contro il Milan. Probabile la risposta sia Theo. Naturalmente ognuno è spigoloso a modo suo.

Mancini è famoso per le entrate, i falli, gli atteggiamenti provocatori. L’ultimo episodio nella serata di Coppa contro il Feyenoord, tra lo scontro con Gimenez ai limiti (e oltre) e il “ciao ciao” all’avversario che usciva dal campo. Theo finisce più di qualche volta faccia a faccia con gli avversari, che lo accusano di provocare. Ultimo episodio, l’esultanza davanti a Lozano sulla fascia, poco dopo il gol di Bennacer nell’andata dei quarti.

Mourinho e Pioli, naturalmente, prendono il pacchetto completo e non li toglierebbero mai dal campo. Mancini è uno dei simboli della Roma di Mourinho, che vive di fisicità. Nella scorsa stagione ha preso 15 cartellini gialli in campionato, suo record personale eguagliato.

In estate ha capito di dover stare più attento e le ammonizioni sono calate a 6. A Mou piace perché non si tira indietro ed è un leader, non per caso Mancini ha rinnovato per 3,5 milioni a stagione ed è il vice capitano: quando manca Pellegrini, la fascia è sua. La logica dice che resterà alla Roma a lungo.

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