Bufera sul M5S, arrestato De Vito. Pallotta sicuro: “Andiamo avanti”

Ci risiamo. Altri arresti, altre manette, altro terremoto politico per colpa dell’incolpevole progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. All’alba di ieri, i carabinieri arrestano Marcello De Vito, presidente del Consiglio comunale di Roma, e l’avvocato Camillo Mezzacapo. Ma lo stadio della Roma cosa c’entra, quanto c’entra, dove c’entra? La risposta di James Pallotta da Boston è categorica: «Niente, questa storia non ha nulla a che fare con la Roma. Non sono né arrabbiato né preoccupato da quanto è successo. Mi auguro che i tempi di realizzazione del progetto non si allunghino». Mauro Baldissoni, il vicepresidente, chiarisce che «non si parla di aspettative, ma del diritto a veder realizzato lo stadio nei tempi più rapidi possibili. L’approvazione della Conferenza dei servizi risale a 15 mesi fa, sullo stadio della Roma non ci possono e non ci debbono essere dubbi, è un diritto acquisito della Roma». Il procuratore Ielo conferma un’altra volta che la «Roma non c’entra niente». Ma che cosa associa allora i reati contestati a De Vito e lo stadio? Il problema resta quello della «funzione pubblica mercificata e messa al servizio del privato al fine di realizzare il proprio arricchimento personale». Cioè: De Vito ha votato sì allo stadio perché ne aveva un interesse. Quindi l’iter amministrativo non è sporcato dall’inchiesta a meno che non sopraggiungano altre circostanze e altri soggetti chiamati a indagare. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.

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