Bisognerà intervenire sulla difesa, è vero, ed è il primo reparto su cui la Roma metterà mano, come promesso anche nei giorni scorsi dal d.g. giallorosso Franco Baldini. Ma bisognerà trovare soprattutto la quadratura del cerchio a centrocampo, che è poi il reparto nevralgico del gioco di Zeman quello che dà equilibrio a tutte le sue squadre. Cominciando a capire chi sarà l’ago della bilancia (e cioè il centrocampista centrale) e che caratteristiche avranno gli altri due interpreti (e cioè gli interni). Un bel laboratorio, su cui il boemo ha già cominciato a lavorare nella sua testa, in attesa di poterlo fare presto sul campo.
Coppia sicura Dalle prime parole ufficiali di Zeman in giallorosso, ci si è chiesti dove giocherà Daniele De Rossi. Tanto che il boemo ci è tornato su venerdì, chiarendo il concetto: «Per me Daniele non è un regista alla Pirlo, ma può essere un centromediano che dà equilibrio alla squadra. E quando trovo uno così, anche di rottura, posso giocare con due interni di qualità. A Foggia ho fatto così, con Shalimov e Barone». Daniele De Rossi, dunque, a meno di colpi di mercato, sarà il centrale del centrocampo della Roma (fermo restando, che può fare anche l’interno), anche perché a Daniele piace giocare proprio lì. Con lui, l’altro sicuro del posto, come interno destro, è Miralem Pjanic. «Mi ha sorpreso per talento e qualità», ha detto più volte lo scorso anno capitan Totti. Ed infatti Pjanic (con Lamela) è probabilmente il talento più cristallino arrivato alla Roma nella scorsa stagione. E i giallorossi se lo tengono stretto. Gli piace giocare con la palla tra i piedi, ma Miralem è giocatore di grande intelligenza, in campo e fuori. E appena capiti i meccanismi di Zeman, può diventare davvero devastante: ha il tiro, qualità, sa inserirsi.
A caccia del terzo Ma chi sarà il terzo di centrocampo, l’interno sinistro? Marquinho e Florenzi sembrano perfetti per il ruolo ed infatti sono i due su cui la Roma farà affidamento in prima battuta, a meno che il mercato non regali un giocatore nuovo, di affidamento. «Mi piacerebbe che Marquinho rimanesse a Roma — dice Rivelino, il suo agente — Se non dovesse accadere, lui ha una grande passione per il Fluminense e non avrebbe problemi a tornarci». Non succederà, perché la Roma è contenta di Marquinho e Zeman ha dato il suo gradimento sul giocatore. «La scorsa settimana ho parlato con i dirigenti della Roma — continua Rivelino — Sono contenti di lui e mi hanno fatto capire che eserciteranno il diritto di riscatto». Florenzi, invece, arriva dagli 11 gol segnati dal Crotone e dal titolo di miglior giovane della Serie B. Sabatini ha visto a Milano i dirigenti del Crotone (che ha il diritto di riscatto a 250.000 euro, senza controriscatto della Roma), si troverà una soluzione e Alessandro tornerà alla Roma.
Alternativa doc Un’altra idea, anche un po’ pazza ma affascinante, è quella di far giocare come interno sinistro Erik Lamela, almeno nelle situazioni di emergenza. Certo, con Pjanic e Lamela contemporaneamente in campo, De Rossi sarebbe costretto ad un superlavoro, ma Lamela potrebbe partire anche da destra ed essere utilizzato con uno tra Marquinho e Florenzi, che garantirebbero più equilibrio all’intero reparto. Idea folle? Forse, ma già Sabatini la scorsa estate aveva in testa di vedere Erik tra i tre di centrocampo e chissà che non venga in mente la stessa idea anche al boemo…
Gazzetta dello Sport – Andrea Pugliese