Per chi conosce Roma e i suoi divertimenti perduti, il paragone sembrerà calzante: è come se, improvvisamente, riaprisse i battenti il Luna Park dell’Eur. Per magia. I romani ritroverebbero le montagne russe, il vascello, il labirinto di cristallo, il Rotor, il mitico Tagadà… Chi non è stato almeno una volta al Luneur? Chi non ha provato quel mix di emozioni che solo le giostre sanno regalare? Vertigini, euforia, paura, sobbalzi del cuore. Momenti di felicità trascurabile, certo. Ma irrinunciabili, soprattutto di questi tempi. In una parola, è il gioco. Con la sua essenza: divertirsi. Semplice, no? Come dovrebbe essere il calcio: un gioco che diverte. Lo sa bene Zeman, lo sanno bene i romanisti. Disse una volta il boemo, ad uno che gli muoveva il solito appunto della fragilità difensiva: “I giocatori vogliono divertirsi, e ci si diverte molto di più ad attaccare che a difendere”. Semplice, no?
Che coppia – Non si offenderà: Zeman è un grande giostraio. Totti qualche giorno fa ne ha fatto la sintesi migliore di sempre: “Unico, inimitabile, Zeman è il calcio”. Semplice, anche questo. Perché il calcio è attaccare, segnare un gol in più delle avversarie. Segnare, e non solo, è il mestiere di Totti. Lo era meno dodici anni fa, quando nel tridente di Zeman partiva dalla fascia sinistra. Anche se fu proprio col boemo che Totti andò per la prima volta in doppia cifra: 13 reti nel campionato 1997-98, 12 la stagione successiva. Fu Zeman a rendere Totti un attaccante completo. Dodici sono gli anni trascorsi sul volto rugoso del boemo e sulle gambe malandate di Totti. È questo l’unico dubbio che fa sorgere il probabile ricongiungimento tra i due: come reagirà il fisico di Francesco alla cura Zeman?
Che occasione – Anche gli altri attaccanti della Roma dovrebbero cogliere il ritorno di Zeman come un’opportunità: Osvaldo ritroverebbe l’allenatore che lo scovò nella Primavera dell’Atalanta e lo portò a Lecce. Bojan il tecnico ideale per riavvicinarlo ai piaceri del pallone. Lamela un maestro di vita e di calcio: e se El Coco si rivelasse il Totti del 2012? O se si scoprisse un letale centrocampista? Borini con Zeman potrebbe segnare una ventina di gol. Borriello avrebbe voglia di tornare nella capitale. Chissà. Magari ci sarà un po’ di gloria anche per Caprari, Piscitella, Tallo, Pettinari, ecc… L’elenco è lungo, deciderà Zeman, in coscienza, chi lanciare all’attacco. A proposito, Venditti aveva visto lungo: “Perché non cambi mai, il sogno è ancora intatto e tu lo sai…”.
P.s. Giovedì la Roma lancerà la nuova campagna abbonamenti. Scommettiamo che farà il botto?
La Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano