Il Messaggero (U.Trani) – Un anno dopo (oggi sono esattamente 12 mesi) riecco Zaniolo. Al Sankt Jacob Park ricomincia l’avventura interrotta il 7 settembre contro l’Olanda dopo la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro e 10 mesi di stop per non rischiare altri imprevisti prima del rientro. Sono passati tre anni esatti dalla prima convocazione, sempre a inizio settembre. Subito in gruppo per le partite di Nations League contro Polonia e Portogallo, Mancini lo chiamò in Nazionale ancora prima del debutto con la Roma. Ha subito puntato forte su di lui e non c’è dunque da stupirsi a trovarlo in panchina per il primo scontro diretto con la Svizzera.
Domenica sera il c.t. lo ha voluto al posto del titolare Immobile, chiedendogli di fare il centravanti e di difendere il pallone, di allargarsi, tagliare e andare in profondità, pressare e partecipare. Zaniolo ha provato ad accontentare Mancini, ha usato la corsa e qualità, lasciando il centro per la fascia, ma più di tanto non ha potuto. Il commissario tecnico e i suoi collaboratori pensano che possa comunque diventare l’uomo della svolta nel mondiale in Qatar ed è per questo che si aspettano tanto, ma sanno bene che la sua condizione atletica, dopo la lunga assenza, non può essere ancora ottimale. Giocare gli farà bene.