Il Messaggero (S.Carina) – Persi, smarriti, inermi. Se la vita realmente fosse fatta ad incastri, mai come in questo momento Zaniolo e il Milan potrebbero venirsi incontro. Uno sembra avere bisogno dell’altro. Nicolò è alle prese con i suoi mal di pancia e volontà disattese, aspettando un segnale. Che arrivi dalla Premier (Tottenham o Brighton), bene. Se poi c’è il Milan, com’era nei suoi propositi originari già in estate, ancora meglio. La strategia, fino a pochi giorni fa incomprensibile del ragazzo e di chi lo segue, è finalmente chiara. Provare l’all-in in Italia con una manovra che coinvolga non solo le esigenze economiche della Roma ma anche il pressing mediatico che un club come quello rossonero inevitabilmente esercita per blasone.
Lo stallo però vige sovrano. A Trigoria continuano a ribadire no al prestito con obbligo condizionato alla qualificazione in Champions mentre a Milanello lo subordinano alla qualificazione tra le prime 4. Chissà se entro lunedì o martedì le cose non possano cambiare. Quello che non cambia, per ora, è la distanza tra i club anche se l’ex ds giallorosso Massara è pronto in queste ore ad alzare la proposta a 23 milioni, inclusi bonus e dilazione nei pagamenti. Dieci, dodici milioni in meno rispetto a quanto Pinto aveva intenzione di guadagnarci in questa sessione. Poi perso Zaniolo e magari sostituito con Ziyech in molti, tra i tifosi, non ci farebbero più caso. Non sarebbe invece la stessa per i conti del club. Nicolò attualmente guadagna ancora 2,2 milioni mentre il marocchino viaggia sui 6,5 che anche decurtati della metà per il Decreto Crescita, almeno sino a giugno andrebbero pagati al lordo per la parte che rimane.