Il Tempo (F.Biafora) – Icardi, Mertens, Torreira, Gervinho, Hamsik, Nasri, Menez, Bruno Peres, Eto’o. Ma soprattutto Zaniolo. È lungo l’elenco dei giocatori che sono sbarcati in Turchia grazie a George Gardi, agente capace di risolvere alla Roma il problema dell’attaccante. Ma alla fine l’intermediario di 41 anni è riuscito a portare la giusta offerta a Tiago Pinto: 16,5 milioni di euro di base e altri 13 di bonus dal Galatasaray. Gardi racconta quei giorni convulsi:
Come nasce la trattativa per Zaniolo?
“Sapevo che fino alla fine del mercato europeo sarebbe stata un’operazione non percorribile. Il Galatasaray non è ancora competitivo rispetto a squadre di Champions o Premier League. C’era però il vantaggio della chiusura posticipata del calciomercato. La prospettiva di un prestito, è stata subito rifiutata, ci hanno detto che Nicolò sarebbe partito solo a titolo definitivo. Con il vice-presidente del Galatasaray abbiamo pensato che, se la Roma avesse aperto ad un pagamento dilazionato nel tempo, poteva comunque essere un’opportunità di mercato prendere il giocatore a una cifra quasi dimezzata rispetto all’offerta che avevano ricevuto pochi giorni prima dal Bournemouth. E abbiamo creduto che con l’amore della piazza Nicolò sarebbe potuto tornare a sorridere e ad essere decisivo. Nel presente e in futuro. Un’operazione non facile, al limite dell’impossibile, che si è risolta positivamente anche grazie alla disponibilità della Roma, nel venirci incontro in alcuni punti chiave della trattativa”.
C’è qualche retroscena sull’affare?
“Sul tavolo c’era anche l’offerta ufficiale del Fenerbahce, che compete per gli stessi obiettivi. Nonostante ci fosse una proposta superiore, sia al giocatore che alla Roma, Nicolò ha scelto il Galatasaray”.
C’è stata qualche trattativa, mai rivelata, che era vicina alla conclusione con la Roma e non è andata a buon fine?
“Nel 2014 fui molto vicino a concretizzare lo scambio Destro per Fernando Torres tra Roma e Chelsea. Ci fu un incontro a Londra, ma una divergenza di valori sul cartellino di Destro fece saltare l’affare”.