La Repubblica (F. Ferrazza) – Dodici dei sedici gol segnati da Zaniolo con la maglia della Roma, sono arrivati all’Olimpico. Felice abitudine casalinga di un giocatore che, con la rete realizzata allo Zorya, ha risposto sul campo agli stimoli, in alcuni casi molto duri, arrivati da Mourinho.
Un battibecco durante un allenamento, poi la panchina di Genova (la seconda dopo quella di Venezia), e quegli elogi fatti al giovanissimo Felix, che includevano un messaggio chiaro (“Qualche volta nelle nuove generazioni ci sono ragazzi che pensano di sapere tutto“), ben diretto a chi ha ancora molto da dimostrare.
In Conference Zaniolo è arrivato a tre reti complessive stagionali, mentre in campionato ancora latita, alla ricerca di una rete che gli manca da quasi un anno e mezzo e che potrebbe arrivare presto se il numero 22 continuerà a giocare nella posizione vista giovedì sera. Più avanti, e più accentrato, vicino ad Abraham, all’interno di un 3-4-1-2, sistema formato da giocatori molto offensivi in cui Zaniolo si è mosso bene.
Questione tattica, fisica — il giocatore continua a convivere con un fastidio al polpaccio che lo condiziona nei movimenti e anche di motivazioni. In questo senso l’attaccante è in attesa del rinnovo contrattuale, in forte pressing, attraverso il suo procuratore, per stringere i tempi, come da promessa fatta qualche tempo fa da Tiago Pinto, impegnato prima col rinnovo di Pellegrini, poi con quello di Mancini. Mourinho lavora sul ragazzo in campo, la società dovrà farlo sentire dentro al progetto, blindandolo a Trigoria (l’attuale contratto scadrà nel 2024 a tre milioni circa a stagione).