Corriere dello Sport (R. Maida) – Zaniolo corre. E precorre. A due mesi dall’operazione, diffonde messaggi di speranza e motivazionali, che lasciano immaginare un grande ottimismo verso il rientro agonistico. Ma ci vorrà ancora del tempo, servirà pazienza, perché il secondo incidente che ha sbriciolato il ginocchio va trattato con una cautela maniacale. Nell’intervista pubblicata martedì dal nostro giornale, Petrachi sosteneva che il primo recupero fosse stato un po’ affrettato, creando quindi le premesse per la rottura dell’altro crociato. Stavolta la Roma ha deciso di aspettare fino all’ultimo giorno necessario per la completa guarigione, onde evitare rischi di ogni tipo. Dello stesso avviso è anche l’austriaco Fink che lo ha operato. Se non ci fosse stato il Covid, lo avrebbe anche ricevuto ad Innsbruck per la visita di controllo. L’incontro invece è stato rimandato a dicembre. La Roma segue con discrezione il percorso riabilitativo ma non vuole che il pensiero dell’Europeo distragga Zaniolo dall’obiettivo principale, che è appunto la guarigione definitiva. Dopo l’esperienza dell’estate scorsa, che si è conclusa con il crack durante Olanda-Italia, la Roma teme che la rincorsa all’Europeo possa diventare controproducente. Di questo anche Roberto Mancini è perfettamente consapevole. Per Zaniolo, quando sarà guarito, il posto in azzurro ci sarà sempre.