Il Messaggero (S. Carina) – È un momento in cui gira tutto storto. I (timidi) fischi dell’Olimpico giovedì in Coppa Italia quel maledetto pallone che non vuole entrare, il nervosismo che cresce perché non si riesce a rendere come si vorrebbe e ora, come se non bastasse, anche un virus intestinale. Così ieri Zaniolo si è dovuto arrendere e saltare l’impegno contro la Fiorentina.
“Ci ha detto che aveva la febbre, domani sarà visitato e vediamo“, ha detto Tiago Pinto. Un imprevisto che chiude una settimana non proprio semplicissima per Nicolò. Iniziata con le sollecitazioni di Candela nel post partita contro il Milan e proseguita con i fischi e la difesa d’ufficio di Mourinho al quale non erano andate giù le parole del francese.
Sullo sfondo rimane il nervosismo per un prolungamento promesso che ancora non è arrivato. Le voci iniziate a circolare ieri che dietro all’esclusione ci fosse il mercato (si è di nuovo fatto il nome del Tottenham) sono state rimandate indietro sia dal club che dall’entourage. Che rimane comunque in attesa di una chiamata ufficiale. Pinto continua a prendere tempo, frenato dall’input dei Friedkin di non accelerare il rinnovo di un contratto che scade nel 2024. Stessa strategia adottata a suo tempo per Pellegrini, rinnovato a 8 mesi dalla scadenza.