Il Messaggero (G.Lengua) – La rivoluzione Roma è iniziata e il primo tassello porta il nome di Josè Mourinho. Un grande allenatore che è sinonimo di grandi calciatori. Allo Special One non basteranno giovani come Ibanez e Villar, ma chiederà elementi pronti e d’esperienza in grado di far crescere il patrimonio già presente in casa Roma. Sarà determinante la figura di Jorge Mendes. Saranno lui e Pinto a costruire la Roma del futuro scegliendo i profili più adatti al tecnico, ma senza stravolgere il piano di risanamento della società. Esterni alti di corsa e qualità, centrocampisti di fisicità e decisi sui contrasti e attaccanti da almeno 25 gol a stagione, sono solo alcune delle caratteristiche dei giocatori più utilizzato da Mou nel suo 4-2-3-1. In prima battuta analizzerà tutti i giocatori in prestito e che non saranno riscattati. Quello che ha più chance di restare è Kluivert, suo pallino già dal 2017.
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A proposito di esterni avrà a disposizione Zaniolo che incarna sia fisicamente che tatticamente il suo calciatore tipo. Un amore già sbocciato perchè lo voleva al Tottenham. Ci sarà da risolvere il caso Mkhitaryan: non ha ancora firmato il rinnovo e la scelta di Mourinho potrebbe portarlo ad allontanarsi dalla Capitale. Ai tempi dello United tra i due non correva buon sangue. Ritroverà anche Smalling, Pedro e Santon, ma uno dei nodi più complicati da sciogliere sarà quello relativo a Dzeko. Ha ancora un anno di contratto, ma potrebbe essere l’attaccante giusto da alternare a un bomber da 25 reti a stagione. I calciatori più promettenti, poi, non saranno ceduti. Avrà bisogno di un paio di centrali, di un esterno basso a destra e a sinistra e un centrocampista da affiancare a Veretout. Per completare l’opera potrebbe arrivare De Rossi come allenatore in seconda.