Corriere della Sera (G. Piacentini) – Da Tirana a Tirana, dalla maglia giallorossa a quella azzurra della Nazionale. Stasera Nicolò Zaniolo potrebbe riprendersi la titolarità in azzurro proprio nello stadio in cui, lo scorso 25 maggio, con un suo gol ha regalato la Conference League alla Roma.
Ieri il c.t. Roberto Mancini lo ha provato nella formazione che stasera (ore 20.45 su Rai 1) dovrebbe giocare titolare: esterno a destra nel 3-4-3, una leggera variazione rispetto a quanto non faccia nella Roma con Mourinho, che lo utilizza a volte alle spalle dell’unica punta (a destra o sinistra dipende dal compagno di reparto) e altre sulla stessa linea di Abraham, come seconda punta.
Al di là del ruolo e del suo utilizzo dal primo minuto o a partita in corso, è cominciata ormai da qualche giorno l’operazione-recupero del rapporto tra il numero 22 e la maglia azzurra. Dopo una partenza fulminante, il feeling tra romanista Nicolò e la Nazionale sembrava deteriorato, se non addirittura perso.
Qualche mancata convocazione per problemi fisici, qualche voce riguardo a presunti comportamenti non in linea con le indicazioni del commissario tecnico: negli ultimi 14 mesi l’Italia ha giocato 16 partite: Zaniolo è stato presente solo in due, tra cui un’amichevole contro la Turchia in cui è stato sostituito alla fine del primo tempo dopo aver rimediato pure un’ammonizione
“Vorrei chiarire una cosa – le parole di Mancini – perché spesso si fa confusione. Zaniolo, in Nazionale, non ha mai avuto problemi di tipo comportamentale. È un potenziale campione, ha doti incredibili, spesso leggo che sarei deluso dai suoi comportamenti, ma in realtà, quelle volte che ha lasciato il centro di Coverciano, è stato soltanto per problemi fisici. Non ho mai avuto problemi con i suoi atteggiamenti, ci fidiamo di lui“.