L’ex giocatore della Roma Nicolò Zaniolo ha rilasciato un’intervista per La Gazzetta dello Sport. Tra i temi affrontanti dall’attaccante c’è il caso scommesse e la sua avventura in giallorosso. Queste le sue parole:
Ha avuto paura?
“No, perché sapevo quello che avevo fatto. O meglio, che non avevo fatto”.
Andiamo al sodo: perché gente fortunata come voi gioca o addirittura scommette?
“Chiariamo: io ho giocato su cose da casinò, ma non ho mai scommesso. Comunque ho sbagliato lo stesso, non posso negarlo, ma non sapevo fosse una piattaforma illegale”.
Diamolo per buono, però ammetterà che non diate una bella immagine, soprattutto in tempi di ludopatia diffusa.
“Può essere vero, ma io rispondo solo per me stesso. E allora le dico che la nostra è una vita… come dire.. a doppio taglio. Lo so abbiamo i soldi, possiamo permetterci cose a cui la maggior parte delle persone non può arrivare, però spesso siamo costretti a stare da soli”.
Giocare in Premier è una vetrina anche per l’azzurro. Sia sincero: l’hanno ferita i fischi dell’Olimpico con la Nazionale?”
Dico la verità: un po’ me li aspettavo”.
Effetti collaterali di un grande amore finito male?
“Quello con la Roma è stato un amore gigantesco, anche se finito male. Andare via è stata dura. A parte gli episodi degli ultimi giorni, tutti con me sono stati fantastici, così come lo è stato Mourinho. Rimpianti? Alla mia età non ha senso. Ho vissuto cose belle e cose brutte, ho fatto cose giuste e cose sbagliate, ma Roma è anche la città di mio figlio Tommaso. Solo per questo, sarà sempre un luogo speciale”.