La Gazzetta dello Sport (A. Elefante) – Quanto aspettava un gol così, Nicolò Zaniolo? Difficile dare contorni ai sentimenti di un ragazzo che conosce la fatica del doversi rialzare dopo due infortuni, del provare a dare svolte continue alla sua carriera, del vedere come “nemica” una maglia che una volta aveva addosso, dunque di ascoltare fischi di quella che un tempo era la sua gente. Si può fare una cosa più semplice, però: dire da quanto gli mancava un gol in Serie A, perché finora in maglia Atalanta aveva segnato solo in Champions, a Stoccarda. Bene, era un assenza lunga 763 giorni: 31 ottobre 2022, segnò contro il Verona. E 690 giorni erano passati dall’ultima partita giocata da giallorosso all’Olimpico: 12 gennaio 2023, Roma-Genoa 1-0 di Coppa Italia.

Contro i fischi Fischi furono quel giorno e fischi sono stati ieri sera: quando i suol ex tifosi lo hanno visto sul prato con la maglia nerazzurra, quando Gasperini e Gritti lo hanno mandato in campo al posto di Lookman. E ovviamente quando ha segnato il gol del 2-0, saltando di testa su quel corner di Cuadrado, con gli arretrati di gioia che aveva in corpo esplosi tutti insieme, a riempirgli il viso di un sorriso che forse a Bergamo non gli si era mai visto in volto. Lì, a quel punto, l’urlo dell’Olimpico è diventato più potente, non solo pieno di ingiurie: così forte solo dopo il fischio finale di Guida, quando lo stadio e anche i suoi ex compagni gli hanno presentato il conto per quella euforia, se non vogliamo chiamarla goduria, non trattenuta. E allora sono intervenuti altri compagni, i suoi, e lo hanno scortato via dal centro del campo, per portarlo a esultare in una zona più neutra. Una storia, quella della frattura Zaniolo-Roma, iniziata già prima di quella gara contro il Genoa di cui sopra e maturata nei giorni a seguire, con una Pec inviata al club.

Il succo: richiesta di riposo per stress emotivo, dopo un’aggressione da parte di un gruppetto di tifosi subita sere prima, sotto casa sua. Era stato l’eroe della Conference League vinta a maggio, ma era diventato un cuore ingrato: imperdonabile per aver tradito l’amore giallorosso dimostrato nei mesi più difficili dei suoi infortuni. Zaniolo è tornato a cercare se stesso al Galatasaray e poi all’Aston Villa, ma ha fatto fatica a ritrovarsi. Ha scelto di provarci di nuovo a Bergamo: non è stato facile, non è facile tuttora, ma il gol di ieri sera può aiutarlo. E magari lo ha aiutato parlare ancora tanto, un’altra volta, con Gasperini, come a metà settimana, al ritorno dall’impegno di Champions a Berna. Fisicità Era iniziata in salita, la settimana: un po’ di nervosismo di troppo in partitella, forse la frustrazione di non riuscire a mettere a disposizione della squadra e del tecnico il calcio che sa di avere, non solo la condizione che è finalmente vicina al top. Si è visto ieri sera, perché Zaniolo era a sgomitare sulla scena del gol dell’1-0 e ha fatto valere tutti i suoi centimetri e i tempi di aggressione alla porta che conosce per firmare il gol della tranquillità.

Foto: [Paolo Bruno] via [Getty Images]