Corriere dello Sport (R. Maida) – Resta fuori. Non cambia niente, almeno per ora. Nicola Zalewski è stato reintegrato formalmente nella rosa, perché ha avuto la possibilità di svolgere parte dell’allenamento con i compagni per tutta la settimana, ma di fatto rimane ai margini della squadra. Dopo il riscaldamento e la parte atletica, Juric gli ha chiesto di uscire per potersi dedicare alle esercitazioni tattiche di coloro che saranno convocati per la partita contro l’Udinese. La Roma dunque non cambia linea dopo l’infortunio di Saelemaekers e dopo il cambio di allenatore: del resto era stato proprio De Rossi a ufficializzare che Zalewski non avrebbe più giocato finché non avesse firmato il rinnovo del contratto in scadenza. L’esclusione di Genova non aveva niente di tecnico, come dimostravano le tre presenze nelle tre partite di campionato precedenti.
Magari tra qualche settimana la società modificherà la sua posizione, alla luce di una trattativa con i legali di Zalewski che hanno immediatamente chiesto il ripristino della normalità e hanno ottenuto come prima risposta la riammissione nello spogliatoio. È una tregua che può preludere all’effettivo prolungamento del contratto. Ma le distanze che erano emerse nei primi colloqui con l’entourage, in estate, erano tali da non autorizzare grande ottimismo in questo senso.
Zalewski ha rifiutato con convinzione il Psv e ha fatto retromarcia all’ultima curva di mercato con il Galatasaray, forse perché aspira a scegliersi la prossima squadra con calma quando sarà libero di farlo. O semplicemente perché vuole restare un altro anno alla Roma. Nel frattempo però spera di tornare tra i convocati per non perdere la nazionale polacca, di cui ormai è diventato un titolare inamovibile. Alla questione si è interessato anche Zibì Boniek, ex presidente della federazione e ora vice di Ceferin all’Uefa, manifestando il suo disappunto. I Friedkin però sentono di essere dalla parte del giusto.