Zalewski. Nicola, polacco di Tivoli: la “prima” è alla De Rossi

Il Messaggero (S.Carina) – L’Uefa gli ha tolto la gioia del gol. Non quella di aver esordito, contro il Manchester United, in una semifinale di Europa League con la maglia della Roma: come capitò a De Rossi, ma in Champions. Zalewski aspettava questo momento da tanto. Probabilmente sarebbe arrivato anche prima se non fosse stato colpito dal Covid a dicembre. Un inconveniente che ha reso anche la firma del rinnovo particolare. Contratto recapitato a casa, firmato da dietro la porta, restituito e una videoconferenza con De Sanctis a suggellare un’intesa fino al 2024 per la gioia di papà Krzysztof, mamma Ewa, nonna Teresa e la sorella Jessica. Proprio la famiglia è stata fondamentale per l’ascesa. Nativi di di Lomza, piccola città a 150 chilometri da Varsavia, si sono trasferiti in Italia nel 1989, a seguito del rifiuto del padre di prestare servizio militare. Scelgono Poli, un piccolo centro vicino Tivoli. Prendono una casa poco prima del paese, la cui entrata è praticamente sul campo comunale. Così Nicola diventa subito la mascotte della Polense.

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