Zalewski ha messo la freccia su Vina e Maitland-Niles

La Gazzetta dello Sport (C. Zucchelli) – Fermarsi adesso, sul più bello, è la cosa che gli fa più male. Anche più del dolore alla caviglia sinistra: ieri era gonfia e Nicola Zalewski ha passato la giornata con il ghiaccio sopra. Oggi, quando tornerà a Trigoria con i compagni, cercherà di capire se saranno necessari gli esami strumentali o meno.

Anche perché in base alle condizioni del piede, mercoledì, Mourinho deciderà se portarlo o meno nella lunga e doppia trasferta tra Arnhem Udine. In teoria potrebbe partire – anche se contro il Vitesse difficilmente giocherà (è inserito in Lista B) – ma Mou lo porterà solo se non ci saranno rischi e solo se non perderà ore di lavoro e fisioterapia a Trigoria. Altrimenti, se oggi non dovesse stare ancora bene, appuntamento al derby.

Quella contro la Lazio è una partita speciale da sempre – Nicola, nato nel gennaio del 2002, è cresciuto a Tivoli da genitori polacchi con la Roma sempre accanto – ma lo è ancora di più adesso: pochi giorni prima della gara d’andata ha perso il papà. Quello stesso papà a cui non vede l’ora di dedicare un gol. Su Instagram gli ha scritto: “So che sei orgoglioso di me, ma ti prometto che questo è solo l’inizio“. Una promessa che Zalewski vuole mantenere, soprattutto adesso che gioca stabilmente in prima squadra e ha conquistato un allenatore come Mourinho.

Con la difesa a tre, infatti, il tecnico portoghese vuole esterni di spinta. Karsdorp a destra lo è, e va bene anche per giocare a quattro; Maitland-Niles e Vina lo sono molto meno, nelle ultime due partite sono rimasti in panchina e Zalewski al momento li ha sorpassati. Ci sarebbe El Shaarawy, che Mourinho ha fatto giocare largo a sinistra, ma non è in condizioni fisiche ottimali, mentre Zalewski sta benissimo anche mentalmente. Con il Verona ha cambiato la partita, la vetrina se la sono presa Volpato Bove che hanno segnato, ma lui da quel momento non è più uscito.

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