Corriere dello Sport (L. Scalia) – Roma sa amare ma anche essere spietata. Perché arrivi con l’alloro in testa, ricevi applausi e cori a scatola chiusa, entri nel cuore della gente e vieni coccolato nei momenti più difficili, ma poi rischi di andare via tra le pernacchie. L’ultimo in ordine di tempo a entrare nella black list del tifo giallorosso è Gini Wijnaldum, reduce da una buona prestazione contro l’Italia nella finale per il terno e quarto posto di Nations League. Oltre al gol, il centrocampista si è distinto per corsa, voglia è aggressività. Insomma, la sua partita è stata più che positiva. Una prova che però ha fatto storcere il naso, ancora una volta, ai tifosi della Roma, bruciati dall’atteggiamento
svogliato e distaccato messo in mostra da Wijnaldum durante la finale di Europa League contro il Siviglia. L’olandese è stato sommerso da altre critiche feroci sui social. “Chi è il vero Wijnaldum?”, è la domanda di fondo. “Quello che segna e corre o quello che sembra passeggiare in campo?”, è la domanda alla domanda. Difficile rispondere. Lo strappo con il popolo giallorosso in ogni caso è profondo, quasi insanabile.