La Gazzetta dello Sport (G.B. Olivero) – Una carriera in novanta minuti. Mirko Vucinic è a Lecce, dove ha giocato dal 2000 al 2006, e da lì guarderà la sfida tra la Juve e la Roma (squadra con la quale è stato protagonista dal 2006 al 2011).
Mirko, qual è il primo pensiero in attesa della “sua” partita?
Che vorrei giocarla… Che è sempre una grande sfida. E che la Juve è favorita perché, anche se non c’è il pubblico, il proprio stadio rappresenta un piccolo vantaggio. Mi aspetto una gara aperta, divertente: Juve e Roma giocano e lasciano giocare. D’altronde rispecchiano la filosofia di Pirlo e Fonseca.
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Perché la Roma soffre negli scontri diretti?
Finora in quelle partite ha concesso troppo. Roma resta una piazza particolare: anche senza quel tifo meraviglioso di cui adesso si sente la mancanza, c’è la tendenza a esaltarsi e a deprimersi troppo. Spero che i problemi tra Fonseca e Dzeko vengano risolti.Comunque la Roma ha un bel gioco e un organico competitivo. Se non va in Champions, ha fallito.
Il ricordo più bello e più brutto con la Roma.
Il più bello è la doppietta nel derby del 2010, quando ho purgato i laziali. Il più brutto… sono due: la sconfitta con la Sampdoria che ci ha fatto perdere lo scudetto nel 2010 e l’eliminazione in Champions contro l’Arsenal ai rigori nel 2009. Sbagliai il mio tiro e non dormii per tre notti.