Corriere dello Sport (R. Maida) – E pensare che non era cominciata bene. In tutto il mese di agosto, dopo un ritiro di atteggiamenti imperfetti, Mourinho lo aveva escluso dalle convocazioni lasciandolo pascolare con la Primavera. Quattro partite di campionato da fantasma: Cristian Volpato era sparito dalla circolazione, giocando e segnando solo con i coetanei della Roma e della Nazionale Under 19. Si trattava di una lezione, o se volete di una punizione, del maestro all’allievo.
Richiamato in servizio a Udine, Volpato non ha più lasciato la prima squadra. Ha sudato, ha aspettato, ha ottenuto. Prima ha esordito da titolare in Europa League, a Helsinki. Poi ha sconvolto la partita di Verona, arrampicandosi sul grattacielo della felicità. Possiamo chiamarlo Hellas Volpato per questa strana coincidenza: due gol in A, tutti e due al Verona, tutti e due con un tiro improvviso e secco, di quelli che faceva il suo giovane mentore, Francesco Totti, che l’ha ingaggiato nella scuderia calciatori dopo averlo visto calciare.
“Evidentemente è destino, perché i miei nonni sono di queste parti“, ha scherzato Cristian, nel suo italiano ancora intimidito. In effetti la famiglia del padre è di Treviso mentre l’altra parte è meridionale, tra Napoli e Messina.
Certo, non è tutto denaro ciò che fruscia. Cristian è stato selezionato molto piccolo dall’accademia di Sydney gestita dall’ex calciatore Andrea Icardi. Lì un talent scout, Tony Basha, lo segnalò all’amico Fabrizio Piccareta, che all’epoca allenava l’Under 17 della Roma e girò la dritta alla società. Poi è stato bravo Morgan De Sanctis, oggi direttore sportivo della Salernitana, a capire che “il bambino” meritasse attenzione.
L’hanno fatto venire con la madre, l’adorata Claudia, e lo hanno sottoposto a un provino con la maglia del Trastevere. Volpato ha segnato subito tre gol in amichevole. “È giusto, prendiamolo“, ha ordinato De Sanctis. Sono stati giorni tosti. Il trasferimento improvviso dall’altra parte del mondo, gli amici di sempre che si allontanano. “Duro sì, per fortuna c’era mamma“.
Nel gennaio 2020, Cristian ha firmato il primo contratto con la Roma indossando presto la maglia numero 10 della Primavera. Mourinho, che segue spesso le partite dei giovani a Trigoria, lo ha notato nell’autunno 2021 portandolo in panchina a Cagliari. E gli ha regalato il debutto, sotto gli occhi di Totti che era in tribuna, negli ultimi minuti contro l’Inter.