Voglia matta

Corriere dello Sport (R.Maida) – I milanisti ancora lo applaudono, nonostante i gol che regolarmente gli sventola sotto il naso. Gli interisti invece lo fischiano perché – insomma – è sempre un ex rossonero. Eppure Stephan El Shaarawy all’Inter non ha più segnato, dopo quel gol nel derby che fissò un risultato sull’1-1 nel 2013 non è più riuscito a ripetersi, a maggior ragione con la maglia della Roma.

CERTEZZA – Stasera a San Siro ci riproverà, sapendo di essere per una volta insostituibile: con Perotti bloccato ai box, avrà l’occasione di giocare due partite di fila in quattro giorni nel ruolo che preferisce, attaccante di sinistra. Gli ci voleva, dopo una stagione da pendolare delle fasce a disposizione di Eusebio Di Francesco, per ritrovare la brillantezza di inizio stagione. Eh sì, perché se la Roma fatica a segnare non è stato solo a causa dei disagi di Dzeko: El Shaarawy, per dire, non becca la porta dal 26 novembre e, guarda caso, firmò il provvisorio 1-0 contro un’altra squadra a lui cara, il Genoa, subito dopo essere stato spostato sul fianco sinistro.

PERMANENZA – Intanto il mercato gli offre qualche possibilità: Montella lo ha chiamato per portarlo al Siviglia, offrendogli più o meno lo stesso stipendio che prende alla Roma. Ha detto di no perché crede ancora ai margini di crescita del club in cui lavora e perché in città si è ambientato meravigliosamente, risolvendo un problema personale che lo angustiava da molto tempo. Il Siviglia, pensate, al vecchio amico Monchi avrebbe offerto 15 milioni di euro, che potevano far comodo a una società in difficoltà finanziarie. Ma ElSha ha stoppato subito il discorso, così come non ha considerato la possibile opzione del Napoli, peraltro mai proposta al suo entourage. Per spostarsi da Roma, deve trovare un progetto più ambizioso o un ingaggio molto più ricco. E forse sul secondo punto verrà accontentato da Monchi, che nel giro di qualche mese convocherà il fratello-procuratore Manuel per discutere il rinnovo del contratto in scadenza nel 2020. L’idea di continuare insieme, del resto, piace a tutt’e due.

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