Vittorie e sconfitte in un campionato pazzo, ma Special è One

La Repubblica (M. Ferretti) – È un campionato scriteriato, senza un filo logico. Il bene e il male, il pro e il contro, il bianco e il nero si alternano con una puntualità ai limiti della perfezione, generando così un panorama indefinito. Un campionato pazzo, né bello né brutto. Pazzo. E all’interno di questa follia, la Roma ci si trova a meraviglia. Imperfetta come poche, ci sguazza. Un giorno tosta, un altro molle. Una volta serena e un’altra cupa. Una Roma indefinibile, a tratti. Perché non è ancora chiaro, ad esempio, se sia una squadra modesta che sta facendo benino oppure una squadra forte che sta facendo maluccio. Il confine tra qui e là lo segnano i risultati. I numeri.

Anche se quando c’è di mezzo Mourinho spesso e volentieri i commenti non sono in linea con i numeri. Forse perché José è più vistoso della Roma, forse perché lo Special è One e, quindi, va trattato da primo. Forse perché Mou logora chi non ce l’ha. Dopo tredici giornate di un campionato anomalo, la Roma si è sistemata al quinto posto della classifica nonostante cinque sconfitte sul groppone.

Cinque stop pesanti, la somma dei ko subìti delle prime quattro della classe. Il gruppo di Mou, però, non conosce mezzi termini: o perde o vince, non pareggia (quasi) mai. Se la gioca sempre, vada come vada. Per dirne una: ha perso più di Juventus e Lazio (5 contro 4), ma ha vinto più di entrambe (7 contro 6). Questo rendimento bislacco l’ha condotta a tre punti dalla zona Champions, con Mou davanti a Sarri e Allegri. Eppure tutto ciò, analizzando le critiche e i commenti al campionato, si percepisce a fatica.

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