La Repubblica (M. Juric) – Pugni stretti mentre si inginocchia di fronte alla sua panchina. Poi l’esultanza che diventa stoccata, con le stesse mani che asciugano le lacrime agli occhi guardando la panchina del Monza. “Ho esultato così perché abbiamo segnato un gol al l’ultimo minuto, proprio come contro il Sassuolo due anni fa. Succede quando segni alla fine e senti che hai vinto una partita difficile“.
E ti togli anche un sassolino dalla scarpa: “Ho fatto il gesto di stare zitto e di piangere. Ma non ho detto nessuna parola offensiva. L’anno scorso gente senza esperienza ha avuto parole brutte nei nostro confronti. Oggi l’unica panchina che ha fatto uno show e ha messo pressione all’arbitro è stata loro“.
Il Mou combattivo in campo e a parole è tornato, quasi obbligato a nascondere le ombre di una partita noiosa e una squadra scialba e compassata. “Abbiamo sbagliato passaggi facili, tanti controlli, tante decisioni errate e dal punto di vista fisico ho visto gente in sofferenza. Ma abbiamo vinto con il cuore e con la voglia“.