La Repubblica (N. Maurelli) – Entrare nella storia dalla porta del futuro. Sulla pelle dei tifosi romanisti affiorano già i primi brividi. Comprensibile. Il video presentato ieri, se tutte le promesse verranno rispettate, spiega perché. L’invito è a calarsi in un tour virtuale nella Pietralata del futuro. Parcheggiamo la macchina a due passi dallo stadio della Roma a Pietralata. Sembra un sogno. Niente più viavai infinito tra piazza Mancini e Lungotevere in cerca di una sosta introvabile. Addio alle maratone last minute tra il Villaggio Olimpico e il Foro Italico. Scompare la paura di arrivare in ritardo, di perdere l’inno o la presentazione delle formazioni. Non serve il navigatore per trovare la strada più veloce a piedi. Perché sta qui, davanti a noi. La casa di tutti i romanisti domina la scena in un paesaggio inedito. Avveniristico. Almeno per la Capitale.

Nell’aria percepiamo l’atmosfera sacrale di un tempio antico. In uno scenario bucolico, passeggiamo tra il verde degli alberi, lasciando alle nostre spalle un lago. Non esattamente l’ecosistema di Pietralata. Siamo arrivati: un doppio colonnato circonda l’arena. Lo attraversiamo. Ogni pilastro rimanda alla tradizione, dai simboli (come il lupetto di Gratton) alle scritte. A proposito, una serie di colonne scandisce in sequenza “Spqr”. La storia scolpita nella pietra, come al Colosseo. Sopra le nostre teste uno stemma gigante svetta insieme alla riproduzione della data di nascita del club, il 1927. Così scopriamo l’ottavo colle della Capitale. Prima di prendere posto facciamo una sosta al bar. Non uno qualsiasi, ma il “Bar Curva Sud”. Fatta scorta di hot dog e bibite, saliamo i gradini della storia. Ma ora irrompe il futuro. Brutale e armonioso allo stesso tempo. Davanti a noi un muro giallorosso toglie il fiato. L’ispirazione al Die Gelbe Wand ( il “muro giallo” del Borussia Dortmund) sembra evidente. Pure le lancette della storia prendono una pausa davanti a questo spettacolo. Tutto resta immobile per qualche secondo. Poi centomila voci squarciano il tempo.

Torniamo al presente. Siamo seduti nella Curva Sud più grande d’Europa. Tutto merito della sua inclinazione “a catino”. Nel cuore dell’impianto che ospiterà da 55mila a 62mila spettatori. “Tra i più belli del mondo”. Parola del sindaco Roberto Gualtieri dopo il vertice in Campidoglio con Ryan Friedkin, figlio del presidente Dan, e la ceo Lina Souloukou. Al centro del progetto – ancora non definitivo – anche l’ambiente: la nuova casa della Roma sarà green. Verde come il campo dove scenderanno i calciatori. Con la speranza di vincere. Anzi, la promessa, come recita il video del rendering: “Una promessa di vittoria e di orgoglio immortale”. Per concretizzarla bisogna aspettare ancora almeno il 2027. Mentre la prima pietra sarà posta tra il 2025 e il 2026. Da settembre gli incontri tecnici saranno più frequenti. Un passo decisivo per Roma e per la Roma. “Non solo un punto di riferimento per la nostra squadra, ma per tutti i cittadini”, dice Ryan. A proposito, il budget per la realizzazione sale intorno al miliardo di euro. Un investimento per entrare di diritto nell’élite del calcio mondiale. Così la nuova casa della Roma ripromette di riportare la Capitale al centro dell’Europa del calcio.