Il Messaggero (M.Caputi) – La preparazione non può essere completa e il mercato non è ancora concluso. Come le italiane che l’hanno preceduta nelle stagioni passate, anche la Roma si appresta ad affrontare il preliminare di Champions con tutte le incertezze del caso. Da una parte c’è la consapevolezza di dover vincere a tutti i costi, dall’altra l’impossibilità di avere una squadra ultimata a metà agosto. Negli ultimi sei anni solo il Milan è riuscito a superare il turno. Il dato poco confortante conferma le difficoltà dell’impegno e l’incapacità delle squadre italiane a gestire questo appuntamento. L’errore è sempre stato quello di condizionare il sostanziale rafforzamento della squadra solo a passaggio di turno acquisito. Pur comprendendo la fondamentale importanza degli introiti garantiti dalla presenza nei gironi, questo atteggiamento, dati alla mano, non ha pagato. In vista del match con il Porto la Roma ha cercato di agire con oculatezza. Si è rafforzata dove doveva: in difesa.
Ha accelerato l’acquisto di Vermaelen una volta conosciuto l’avversario, e aspetta la qualificazione per gli ultimi (anche se determinanti) ritocchi. Basterà per superare i portoghesi? Per ciò che rappresenterebbe sul piano economico/sportivo augurarselo è d’obbligo. Non c’è però soltanto la semplice speranza a sostenere le chance giallorosse. La Roma, pur rispettando l’avversario, ha tutto per avere la meglio. In chiave offensiva può segnare e far male a chiunque. Se la difesa, come tutta la squadra, saprà far bene nella fase di non possesso, le chance di qualificazione aumentano sensibilmente. Il Porto è squadra esperta e insidiosa ma che si porta dietro dubbi e incertezze tecniche. Non può essere un caso se, negli ultimi 36 mesi, ha cambiato ben sei tecnici. Il tema allenatori, in qualche maniera, accomuna le due squadre. Come la Roma nei confronti di Spalletti, anche i lusitani fanno molto affidamento sulle qualità del loro nuovo tecnico, Nuno Espirito Santo. Entrambi, certamente, avranno il loro peso, ma la differenza, come sempre, la faranno i calciatori con il loro valore.