Vince il partito di Totti “Il capitano non si tocca”

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Il Tempo (A. Di Majo) – In Parlamento vince il partito di Totti al primo turno. Gli «elettori» di Spalletti si contano sulle dita di una mano. Con il capitano si schierano anche «insospettabili» come Debora Serracchiani (Pd), presidente del Friuli Venezia Giulia. Una volta tanto nessuno invoca il voto segreto. I romanisti sono parecchi e si fanno sentire. «Totti non brillerà per cultura e diplomazia ma è un simbolo e va rispettato – esordisce il senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia) – Ho auspicato la cacciata di Garcia e ho apprezzato Spalletti ma ci sono rimasto male per la sua sparata. Invece l’allenatore deve avere comprensione anche perché gestire l’uscita di scena non è facile, non solo nel calcio». Insomma, per Gasparri «se la colpa di Totti è stata l’intervista al Tg1, il suo allontanamento dal campo è davvero eccessivo». Condivide Fabrizio Cicchitto (Ncd): «L’intervista di Totti è stata un errore. Alla vigilia di una partita non si fanno quelle dichiarazioni: Spalletti va sostenuto nella sua missione. Tuttavia cacciare Totti dallo spogliatoio è stata una reazione esagerata». Le accuse verso la società sono esplicite: «Tutto questo succede perché manca un presidente. Ai tempi di Viola o di Sensi non sarebbe mai accaduto» attacca Cicchitto.

Pure Francesco Storace (La Destra) non ha dubbi: «Sto con Totti tutta la vita! Una frase sbagliata può uscire ma ci vuole rispetto per la sua storia, un chiarimento sarebbe gradito». La musica non cambia a sinistra, con qualche distinguo. Per Paolo Cento (Sel) «Roma è stata demolita in tutte le sue parti, almeno Totti lasciatecelo! Non possiamo permetterci di perdere anche lui in questa città in declino. La società? Assente. Dove sono gli americani? Dov’è Pallotta? Batta un colpo». Il leader della minoranza Pd, Roberto Speranza, che ha fondato il Roma club in Basilicata, taglia corto: «Io sto con il capitano». Stessa frase lanciata su Twitter da Debora Serracchiani, che è originaria di Roma benché viva a Udine. Unica eccezione Nico Stumpo (Pd), che si schiera con Luciano Spalletti. Il deputato Dem, tifoso della Juventus, nota che «Totti non regge più i ritmi» del calcio attuale. «Non siamo più all’epoca in cui Altafini a 40 anni poteva permettersi di giocare anche solo dieci minuti a partita, perché tutto era più lento», precisa Stumpo. Laconico Gianni Cuperlo (Pd): «Non doveva finire così».

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