La Gazzetta dello Sport – Bobo Vieri ha rilasciato un’intervista al quotidiano. Queste le sue parole:
L’aveva detto più di un mese fa, può testimoniare Lele Adani: “L’Italia arriva in finale”. Vieri, perché era così sicuro?
Perché vedevo come giocava e anche che non perdeva mai: tante partite senza perdere, tante. Compresa l’Under 21, ho giocato in Nazionale quasi 15 anni: io lo so che fatica si fa, non solo fisica, anche mentale. Mica solo a Mondiali e Europei: anche nelle qualificazioni, soprattutto in trasferta. Se non perdi mai vuol dire che hai anima. E se non perdi mai giocando a calcio, sei squadra. Una grande squadra.
Da finale, come aveva previsto. Teme che l’Italia ci arrivi troppo stanca, come nel 2012?
Li ho visti un po’ cotti nei supplementari, ma gli spagnoli ti fanno girare anche le gambe, non solo la testa. Però quando arrivi in finale devi pensare solo una cosa: va come va. Tutta Italia, e tutti gli italiani nel mondo, oggi guardano la Nazionale: la grandezza non sta nella finale, quella l’abbiamo già vinta. Sta nel percorso fatto per arrivarci. Nella rivoluzione che ha fatto il Mancio.
Jorginho è da Pallone d’oro?
Grande campionato con il Chelsea, ora un grande Europeo: ma secondo voi gliene frega così tanto? Gioca con l’Italia ed è in finale a Wembley: oggi pensa solo a questo.
Anche Immobile dovrebbe segnare di più?
Se giochi nelle grandi nazionali dovresti fare gol e basta: io ne so qualcosa, ne sa qualcosa Kane, fino alla quarta partita lo offendevano a morte. Ora stanno massacrando Ciro, ma lui e Belotti hanno solo due doveri: lottare e aiutare la squadra. In Nazionale giochi per la maglia e il tuo Paese, non per i tuoi gol: se li fai, bene, se non li fai ma servi alla squadra va bene lo stesso.