Pagine Romaniste (R. Gentili) – “Speriamo di uscire da Verona con quattro punti”. Era questa la speranza dello squalificato Mourinho, rimasta però tale. Al Bentegodi arriva la prima sconfitta stagionale della Roma dopo il già poco convincente esordio con la Salernitana. La sceneggiatura è la stessa: gol del Verona ad inizio e fine primo tempo, con i cambi questa volta arriva solo il gol del 2-1.
K.o. di beffa, errori individuali – di nuovo – e sfortuna, sempre avvinghiata quando qualcosa di buono potrebbe accadere. Andando con ordine, ad ogni punto – come il solo ottenuto sin qui – una risposta. Beffa, perché i gol sono arrivati con quello che è il punto forte della Roma: in contropiede, il vantaggio di Duda come il bis di Ngonge, servito proprio dallo stesso slovacco. E a sinistra, zona del troppo bistrattato Ibanez. Intendiamoci: chi lo sta sostituendo, Llorente, non ha colpe, ma resta comunque una curiosa casualità.
Errori dei singoli, perché sul primo la mancata presa di Rui Patricio è l’assist perfetto il centrocampista della squadra di Baroni, a punteggio pieno. Ma come con la Salernitana, nel registro dei responsabili finisce anche Smalling, superato troppo facilmente da Ngonge, come gli era capitato con Candreva.
Si può parlare di sfortuna poiché le due traverse di Cristante e di Pellegrini, che aveva fornito l’assist su angolo per la girata del numero 4, pesano e non poco. Potrebbero poi pesare gli stop di Zalewski e, soprattutto, Dybala. L’esterno è stato colpito duramente da Duda; la Joya, invece, è travolto dalle parole di Mou (“Senza infortuni non sarebbe da noi”) e nella ripresa le noie muscolari lo portano in panchina. Da dove entra Aouar, alla prima rete con la Roma. Ma anche El Shaarawy e Spinazzola, che hanno provato – ed in parte ci sono riusciti – a scuotere la gara.
LE PAGELLE
Rui Patricio 4 – Avvio di campionato a dir poco in salita. Quattro tiri, quattro gol. Non irreprensibile contro la Salernitana, soprattutto sul secondo gol di Candreva, completamente indagato per la scivolosa presa che permette il facile tap-in di Duda, non vede neppure partire il raddoppio di Ngonge.
Mancini 6 – Posizione non sempre perfetta, Djuric dà tanto filo da torcere. Un paio di vuoti rischiano di costare caro. Nel primo tempo non riesce a far sorgere i soliti lanci, finiti tutti nella rete da pesca veronese, mentre da uno ad inizio ripresa arriva il gol giallorosso.
Smalling 4 – Fuori forma. Come palesato quando puntato, da Candreva domenica scorsa e oggi da Ngonge. Lento, mal posizionato e per nulla reattivo. La Roma ha bisogno di ritrovarlo il prima possibile. Montipò non gli consente il riscatto.
Llorente 6 – È vero: non è il principale responsabile, ma fa pensare come oggi entrambi i gol siano passati per la sinistra, zona sua. E di Ibanez. Nel raddoppio si sgancia, giustamente, creando involontariamente lo spazio decisivo per la discesa di Ngonge. Sostituito per ragioni tattiche. (Dal 46’ El Shaarawy 6,5 – Anche con lui Montipò alza il muro, ma con l’ingresso del Faraone arriva il gol, passato anche dai suoi piedi).
Kristensen 6 – Apprendimento, in crescendo. Lontano dagli ingenerosi fischi di accoglienza dell’Olimpico, è meno pasticcione. Presente con costanza, si concede giusto cinque minuti di disattenzione. Prende fiducia. E spazio: qualche cross interessante lo fa partire, soprattutto alla mezz’ora con quel passaggio all’indietro per Zalewski. (Dal 46’ Spinazzola 6 – A sinistra nella difesa a quattro, è una delle pedine su cui la Roma si poggia per il tentativo di rimonta. Il gol, infatti, nasce dal pressing effettuato su Terracciano. Entra col passo giusto, accelerato quando c’è da sfondare a sinistra e spingere).
Cristante 6 – Opera da mezz’ala, giovando dell’allegata licenza offensiva. Sa essere pericoloso in avanti colpendo di testa la traversa, poi mandando a lato un tiro radente. Dietro posizionamento non sempre lindo.
Paredes 5 – Dai venti minuti finali con la Salernitana, alla ritrovata titolarità giallorossa. L’apporto però è decisamente diverso. Molliccio nei due gol: nel vantaggio perde il riferimento di Ngonge, il cui cambio verso sinistra porterà al vantaggio; il belga – nazionalità ora più che mai cara alla Roma – apprezza anche l’intercetto non riuscito sul secondo gol. Nel mezzo, una regia di qualità mediocre. Troppo. (Dal 46’ Aouar 6,5 – Entra, porta linfa e gol, il primo romanista. Sa come inserirsi e seguire l’azione: in silenzio entra in area veronese, facendosi trovare al posto giusto al momento giusto.
Pellegrini 5,5 – Primo gettone, con le due facciate riempite. Presente su tutti e tre i gol. A Terracciano lascia lo spazio che serve per caricare il tiro da lontano pasticciato da Rui, consegna poi due assist: uno lo raccoglie il Verona per il raddoppio, l’altro Belotti che pulisce lo sporco tiro da lontano. A proposito di sporco: la doppia magia con cui si libera in area al quarto d’ora è rovinata da una conclusione impura, soprattutto se a due passi dalla porta. Che quando la inquadra gli riserva la traversa, su punizione.
Zalewski 6 – La vivacità mostrata domenica scorsa lo fa preferire a Spinazzola. Non cattivo sul cross all’indietro di Kristensen mezz’ora, che magari con un controllo – permesso dallo spazio che c’era davanti – avrebbe portato a qualcosa di più. Costretto ad uscire appena rientrato dagli spogliatoi in seguito allo scontro con Duda. (Dal 52’ Karsdorp 6 – Per un motivo o l’altro, alla fine c’è sempre. Dà il suo).
Dybala 6 – Joya ritrovata. Sarto degli ornamenti giallorossi, scorge nel lato destro dell’area avversaria zona di caccia. Vi si insinua in cerca di fortuna, non arrivata. Prende un giallo immeritato: non c’è il rigore, ma nemmeno la simulazione ravvisata da Doveri. Con una sponda di Cristante arriva davanti a Montipò, che gli chiude il già ristretto spazio sul primo palo. I fastidi muscolari, invece, gli precludono di continuare. (Dal 68’ Solbakken 6 – Con il Verona, all’Olimpico, aveva trovato la prima rete italiana. Oggi colleziona i primi minuti stagionali, scorsi con tranquillità).
Belotti 6,5 – Con la cresta alta per la doppietta all’esordio in campionato, è la forza in più della Roma. In una partita di lotta, fa esattamente questo. Attacca la profondità, i difensori e difende palla. Ma la pulisce anche: trasforma il tiro mal calibrato di Pellegrini in assist per Aouar.
Conti (Mourinho squalificato) 6 – Copia ed incolla della partita con la Salernitana: gol ad inizio e fine primo tempo, condizionati dagli errori di, soprattutto, Rui Patricio e Smalling. Con i cambi, però, questa volta non si risolve. E le due traverse vanno contate.