Pagine Romaniste (R. Gentili) – Il rischio di tornare da Verona con lo scherzetto prima, poi con un dolcetto dal retrogusto amaro e alla fine arriva un dolcetto tutto da gusta. La notte di Halloween ha presentato alla Roma il biglietto per il quarto posto. In vantaggio di un uomo per un’ora, i giallorossi di Mourinho mettono la freccia solo nel finale. Come nella gara di ritorno di campionato, è Volpato a punire il Verona e regalare il paradiso. E poi l’1-3 firmato da El Shaarawy. Sorpasso compiuto: la Lazio arriva al derby guardando la targa giallorossa.
Gli incubi cominciano a prendere forma al 27’ con la deviazione di Dawidowicz sul tiro di Faraoni. Lo stesso polacco gira la cabala nella direzione romanista. Scellerato e pericoloso l’intervento da kung-fu che si arresta sul ginocchio, il sinistro, di Zaniolo. Sacchi va al Var e tira fuori il rosso. Così, con inspiegabile calma, arriva il pareggio. Lo propizia Camara, migliore in campo insieme a Zaniolo. Il guineano recupera palla nei pressi dell’area scaligera, la tocca in avanti per Abraham: non realizzato dal palo iniziale, a pochi metri dalla porta di Montipò colpisce l’altro palo; la palla viene però reindirizzata in mezzo, dove c’è il sinistro di Zaniolo che appoggia in rete.
Resta l’amaro in bocca perché era una grande chance, sfuggita incredibilmente dalle mani. Mancini anello debole della difesa, Camara con dinamismo prende il centrocampo, sorvegliato solo per un tempo da Cristante. Karsdorp mette due assist ad Abraham e tanto apporto difensivo, Zalewski entra male nelle poche azioni.
LE PAGELLE
Rui Patricio 6 – Stacca da fermo, ma appena vede il tiro da lontano di Faraoni se lo ritrova in rete.
Mancini 6 – Blocca Henry davanti la linea al nascere della partita, frequentemente scomposto. Il vantaggio passa davanti a lui e Smalling, si lancia in avanti ma il viaggio non porta alla scoperta di tesori. (Dal 66’ Matic 7 – Apporta sicurezza e l’assist all’amico Volpato dopo aver colpito la traversa).
Smalling 6,5 – Regola la misura di ogni intervento e non sbaglia praticamente mai. Per l’1-0 leggere sopra.
Ibanez 6 – Non preso l’aereo per Helsinki, sale su quello di Verona. Spinoso, per gli avversari, quando è chiamato ad operare. E anche per i compagni con un passaggio sbagliato con la squadra in avanti.
Karsdorp 7 – L’aria di Verona gli fa bene. La scorsa stagione aveva servito l’assist per il meraviglioso tacco di Pellegrini, questo pomeriggio firma nel giro di cinque minuti due inviti al gol per Abraham. Pendolino perfetto, suona al momento giusto nelle diagonali difensive, talvolta con qualche secondo di ritardo che però recupera immediatamente.
Cristante 6 – Finanche in area per dettare i ritmi della partita, il giallo ricevuto scompone lo spartito e gli assoli non sono seguiti dal coro: intona accenni di note, cui i compagni non si accodano. All’arrembaggio su Faraoni, posizionato fuori area: la scarsa velocità non lo aiuta. Va in panchina nel secondo tempo. (Dal 45’ El Shaarawy 6,5 – La tenda della fascia la scosta un paio di volte, senza riuscire a far passare le intenzioni. Gliela tiene aperta meravigliosamente Volpato. Miglior regalo per i discussi 30 anni.
Camara 7 – Poker di titolarità, ingloba palloni a non finire. Dalla sacca fa uscire soprattutto quello del pareggio. Azzanna Tameze e porta il bottino ad Abraham, quindi a Zaniolo. Una Camara e cucina. (Dall’86’ Shomurodov SV – Assiste al sorpasso salendo a bordo).
Zalewski 5 – Toppa delle maniche della squadra, oggi forma quella di sinistra. Non la lascia pulita perché due macchioline rimangono. Gli avversari arrivano ed è ingenuo e poco malizioso. (Dal 57’ Belotti 6 – L’orologio indica che è ora di tornare a cantare: indeciso alla prima chiamata, cerca furbamente il pareggio con un tiro-cross controllato da Montipò. Propizia collettivamente il sorpasso).
Pellegrini 5,5 – Corre in aiuto come gli appartiene, non riesce a fornirlo come sa. Spento che è dir poco, boccheggia nell’agitazione collettiva. Prende aria nel finale.
Zaniolo 7 – Espressa la “tanta voglia di segnare”, accredita alla sfortuna la mancata realizzazione. La ruota, però, gira. Si ferma quest’oggi su di lui, rendendolo protagonista indiscusso della magica serata. La buona stella gli porta in dono la respinta del palo al tiro di Tammy: c’è solo da metterla dentro. Fuori, invece, ci fa Dawidowicz, protagonista dell’ intervento scellerato a gamba tesa sul ginocchio sinistro. Stanco, cerca di aggrapparsi agli avversari per conquistare un rigore. Mou evita un’ammonizione che aleggiava. (Dal 57’ Volpato 8 – Romeo giallorosso, sveglia e fa volare la Roma. Segna ancora un gol pesantissimo contro il Verona, simile anche nella cos’. Basterebbe così, ci aggiunge l’assist ad El Shaarawy).
Abraham 5 – Sbloccatosi in Finlandia, la macchina del gol ancora non riparte completamente. Alla seconda marcia si blocca. Sciupa rozzamente due palle gol nel giro di cinque minuti fornite dalla Locomotiva olandese. Supera Montipò in uscita, defilato colpisce il palo. Mette fuori quella successiva, riprende il palo, sponda per il pareggio di Zaniolo.
Mourinho 7 – Il sorpasso. Freccia sulla Lazio e quarto posto. Al derby si arriva davanti. Il tabù Verona è sfatato. Certo, contro l’ultima in classifica ed in superiorità numerica ridursi allo scoccare della fine per vincere non è il massimo. Ma come si dice? L’importante è vincere. Ed è stato fatto.