Persa non la partita, ma direttamente la faccia. Peggio di così non si può, perché il pari alla Sardegna Arena ha il significato e anche il peso della sconfitta e della resa tecnica, morale, agonistica, tattica e comportamentale. Come riporta Il Messaggero, scontato che Pallotta abbia messo nel mirino Di Francesco, principale responsabile del finale da incubo. Il presidente giallorosso gli dà i 7 giorni: ultima chiamata domenica sera contro il Genoa, dopo la gita di mercoledì a Plzen, nel turno conclusivo della fase a gironi di Champions. Da raccontare solo quanto è successo dal minuto 40 della ripresa fino all’ultimo secondo del 5° minuto di recupero. Lì il suicidio della Roma, uscita definitivamente di scena. Appagata e presuntuosa ha buttato al vento il raccolto del 1° tempo, chiuso avanti con le reti di Cristante e Kolarov. Così ha permesso al Cagliari di restare in partita e di tenersi stretta l’imbattibilità casalinga con il gol di Ionita e Sau. La Roma del 1° tempo, ordinata e compatta, non basta. Adesso, però, più che i 21 punti in 15 partite (14 in meno dell’anno scorso), sono i 7 nelle ultime 7 a preoccupare. Ritmo da zona retrocessione e non da zona Champions.