La Repubblica (M. Juric) – Una donna sola al comando della Roma: Lina Souloukou. ceo giallorosso e unico dirigente in carica nell’enorme vuoto di potere che vige a Trigoria. Con Dan Friedkin occupato a gestire l’intero business del gruppo, oltre che la scelta del nuovo ds, e il vicepresidente Ryan uomo ombra di Daniele De Rossi. Una fase di passaggio perfetta, mentre si moltiplicano le voci che vogliono il club nel mirino dei fondi d’investimento arabi, per tessere la propria tela. L’obiettivo del dirigente greco ormai è chiaro ai più: mettere il più possibile le mani (e i propri uomini) sulla Roma. E accentrare su di sé ogni decisione tanto a Trigona quanto a Viale Tolstoj. Lina Souloukou ha in mano il progetto dello Stadio, cura i rapporti con la Uefa, rappresenta la Roma in Lega e gestisce tutto il comparto corporate del club. (…) Un lavoro politico di cui la Ceo giallorossa è maestra dai tempi di Madrid e Atene. Intrattenere rapporti, stringere amicizie e lavorare nell’ombra. Senza mai apparire. Spingendo la candidatura di dirigenti a lei più vicini, proponendo il suo ex braccio destro all’Olympiakos, Francois Modesto, per il posto lasciato vacante da Tiago Pinto.
Per ora, però, non c’è il placet di Dan Friedkin. Adesso il nome nuovo portato sulla scrivania del presidente è quello di Dario Baccin, attuale vicedirettore sportivo dell’Inter. (…) . L’importante è il racconto. E la forma. Senza mai apparire. Come le foto di presentazione di Baldanzi da solo, senza un dirigente accanto come accade sempre con i nuovi acquisti. È la Roma come club che presenta il calciatore e dimostra il cambio di rotta rispetto al passato. Come recita un famoso sketch: Lina Souloukou non apre l’armadio, lo indica.
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