Corriere della Sera (A. Bocci) – Il riflessivo Di Lorenzo si era preparato alle domande scivolose. La conferenza del capitano del Napoli è lo specchio della situazione che molti azzurri stanno vivendo qui, nella Renania Westfalia, sospesi tra l’imminente esordio all’Europeo con l’Albania e la necessità di guardare al futuro. Di Lorenzo è in buona compagnia, con la freccia Chiesa e l’eclettico Calafiori. La lista non è lunghissima, ma neppure breve. Il mercato, in momenti così, è una specie di veleno. Lo è sempre stato durante manifestazioni totalizzanti di questo tipo, ma i giorni che precedono il debutto sono i peggiori perché poi, una volta iniziato il torneo, diventa più facile pensare solo all’azzurro.
Spalletti e il suo staff si sono raccomandati con il gruppo: “Vi voglio concentrati sulla nostra missione 26 ore su 24“.Come dire, lasciate fuori tutto il resto.
Anche Chiesa è oggetto di trattative serrate. La situazione, per quello che Spalletti considera il nostro Sinner, è ingarbugliata. Thiago Motta ha già fatto sapere a Giuntoli che Federico non rientra nei programmi tecnici e il giocatore, in scadenza tra appena dodici mesi, non intende rinnovare. Bisognerà trovare una soluzione. In Italia il suo nome gira sempre più forte: la Roma è in pressing, anche il Napoli ha fatto un sondaggio, in Premier si era informato il Newcastle. II problema è doppio: la valutazione dei bianconeri, intorno ai 25 milioni e le richieste dell’attaccante, superiori ai 6 milioni di euro netti a stagione.