Il Tempo (G.Giubilo) – La buona notizia: la Roma si riprende il quarto posto, sia pure con un solo punto sulla Juventus, che venerdì era scesa a vendemmiare nella vigna laziale. La notizia meno esaltante: la Roma è sparita, almeno rispetto alle promesse formulate nella prima parte della stagione. Riaffiorano mali atavici, su tutti l’incapacità di gestire le situazioni favorevoli e perfino il colpo di fortuna che aveva propiziato il vantaggio a pochi minuti dalla fine. Ma anche il problema degli infortuni legato ai puntuali errori nei recuperi dettati dalla fretta e dall’approssimazione. Gervinho è rimasto in campo per venti minuti, prima di dover chiedere la sostituzione al primo reale tentativo di scatto per inseguire un passaggio fuori misura. E qui le responsabilità non sono tutte dell’allenatore, quanto di uno staff che torna in discussione.
Se poi ci si mette anche l’abbaglio di un addizionale indotto a inventarsi un rigore nei minuti di recupero, è già un altro segnale di come la china intrapresa verso il basso diventi sempre più impervia. Dopo la fortunata parabola di Pjanic, con largo contributo di Padelli, la Roma ha rinunciato alla sua risorsa migliore, il pressing alto sulla linea difensiva granata. Ha arretrato vistosamente, fino a quando il clamoroso svarione di Rudiger ha dato l’avvio alla scivolata di Manolas e all’iniquo rigore che è costato due punti.
Però ci sono altre colpe e stavolta è Dzeko a meritarsi il ludibrio per le due clamorose occasioni sprecate, quando avrebbero potuto chiudere comodamente i conti. Altri interrogativi ai quali Garcia dovrebbe trovare risposte riguardano le troppo frequenti frenesie, gli scatti nervosi di Nainggolan, ma soprattutto di Florenzi, che sembrava facesse di tutto per guadagnare la doccia con largo anticipo. Dunque, segnali tutt’altro che incoraggianti in vista della sfida di Champions e soprattutto della trasferta del San Paolo.
Si è detto della Juventus, alla quale attualmente il quinto posto sta veramente stretto. Non soltanto per la serie di vittorie che l’hanno portata a ridosso dell’alta classifica, ma per la serenità con la quale riesce attualmente a gestire anche situazioni non facili, come l’impatto con l’Olimpico laziale. Diventa precaria anche la posizione di Pioli, che non può trovare giustificazioni soltanto nel distacco del tifo, a lungo punto di forza del cammino casalingo biancoceleste. Per una notte l’Inter si riprende il primato ma ci mette un’ora per abbattere la barricata del Genoa con una fortunata punizione di Ljajic. Oggi di scena il Napoli, non dovrebbe impensierire troppo la trasferta di Bologna a ora di pranzo; pronostico a senso unico anche per la Fiorentina, nonostante il buon momento dell’Udinese.