Dimentichiamo il prestigio, dimentichiamo i soldi. La mancanza di Champions League è diventata un problema (anche) strategico per la Roma. Che deve convincere i giocatori a sposare una squadra senza vetrina internazionale. E non si parla soltanto dei mal di pancia di chi frequenta Trigoria, ma soprattutto di chi deve scegliere la Roma invece di un altro club.
IN OLANDA – La giornata è stata aperta da un insolito messaggio scritto in inglese da Gregory Van der Wiel, terzino dell’Ajax e della nazionale olandese, sul sito internet da lui appena inaugurato: «Le voci di un accordo con la Roma non sono completamente infondate ma allo stato attuale non sono corrette. Il mio manager Hakim Slimani è stato un giorno a Roma su richiesta dei dirigenti della società che mi voleva ed ha avuto un incontro molto interessante con loro. La Roma vorrebbe comprarmi dall’Ajax, ma Hakim ha risposto che io preferisco giocare in un club che nella prossima stagione giocherà in Champions League. Nonostante questo, mi sento onorato dell’interessamento nei miei confronti. Ho ringraziato la Roma per il suo gradimento, ma in questo momento intendo concentrarmi sulla nazionale e sul’Europeo. Soltanto dopo pianificherò la mia carriera futura» . In pratica, Van der Wiel dice no alla Roma pur lasciandole uno spiraglio con quell’espressione («in questo momento ») che potrebbe consentire a Sabatini di convincerlo nelle prossime settimane. Ma la mossa, scritta a beneficio di tutto il mondo, ha sorpreso la Roma, che sperava di poter chiudere la trattativa. Con l’Ajax l’accordo non era stato raggiunto ma le basi erano buone. E il contratto in scadenza nel 2013 rendeva il costo accessibile (poco più di 10 milioni). E adesso? Sabatini tornerà sugli altri nomi che aveva in mente per la fascia destra. Sperando che nel frattempo Van der Wiel abbia cambiato idea.
DELUSIONE – Comunque vada a finire, resterà il piccolo smacco. Che è anche doppio perché coinvolge Seydou Doumbia, attaccante ivoriano in uscita dal Cska Mosca. Era il fiore numero uno della lista di Sabatini nel giardino delle punte: prima di Suarez, prima di Palacio. Ma ha fatto sapere di non essere interessato, almeno in questi giorni di primavera, ad abbandonare una società esclusa dalla Champions League per giocare in una squadra che non partecipa neppure all’altra coppa. Doumbia, classe ‘87, per la stessa ragione ha rifiutato l’ipotesi di trasferirsi al Napoli. Probabilmente andrà in Inghilterra. Il problema però è più generale. La Roma sta incontrando delle difficoltà sul mercato a causa della sua esclusione dall’Europa. Servirà tutta l’abilità di Sabatini per ovviare a questo handicap. Che non esisteva da quindici anni.
Corriere dello Sport – Roberto Maida